Elezioni comunali/ Per il centro destra Campobasso può attendere

di Stefano Manocchio

Se Parigi val bene una messa, anche Campobasso può richiedere di ingoiare qualche rospo. Il paragone storico è certamente eccessivo, ma permetteteci questa divagazione per parlare di fatti della politica locale. Mentre il centro sinistra e l’aggregazione di Costruire Democrazia continuano nella lunga campagna elettorale per le comunali nel capoluogo di regione, voci di un’ennesima fumata nera alla prossima riunione del centro destra continuano ad ‘invadere’ il gossip politico molisano; domani, secondo i rumors, difficilmente si troverà la quadra per il candidato a sindaco e le trattative sono in alto mare. Come mai? Le notizie sono scarse e niente affatto buone per quella aggregazione politica. Sembra che i partiti di centro destra siano ancora tutti fermi nelle rivendicazioni personali, dopo il primo tentativo in favore di Quintino Pallante. Fratelli d’Italia continua a rivendicare la casella, come del resto Forza Italia e la Lega, ma anche i Popolari per l’Italia e nessuno sembra arretrare di un passo.

Il fatto è che non si decide perché nei vertici politici del centro destra molisano non ci sono campobassani, quindi qualcuno completamente impegnato a trovare la quadra per la sua città. Non ce ne sono nella deputazione parlamentare e nelle segreterie regionali, mentre l’unico coordinatore di partito campobassano è nella lista di ‘Noi moderati’ a cui comunque la casella per il primo cittadino sulle comunali non spetta; a questo punto tra i partiti interessati il segretario regionale ‘più campobassano’ è Vincenzo Niro, che però è di Baranello…e infatti rivendica lo scranno più importante in città in favore di Salvatore Colagiovanni.

Gli altri stanno facendo un ragionamento ‘a togliere’, mettendo il veto su tutti i candidati , sperando poi di ottenere la ‘nomination’ sul proprio; ma tutto avviene ‘con calma’ proprio per i motivi appena detti. Campobasso può attendere, quindi, ma non si considera il vantaggio che si sta dando agli avversari, che stanno posizionando pedine e chiedendo il voto già da tempo.

In verità se Sparta piange, Atene non ride (o viceversa); sia il centro sinistra che l’aggregazione ‘terza’ di Costruire Democrazia avrebbero un gap numerico sulla composizione delle liste. Una per scelta (Costruire Democrazia) l’altra per oggettive difficoltà a reperire nomi in quantità sufficiente (il centro sinistra).

Ecco spiegata la ‘flemma’ del centro destra nella decisione, visto che, come già ricordato, molti tra i recordman di preferenze anche a Campobasso nell’ultima tornata elettorale sono della coalizione ‘azzurra’: Micone, Pallante, Cavaliere e Niro, solo per citarne alcuni, hanno solida base elettorale nel capoluogo di regione e potrebbero riversare voti verso qualche loro candidato di riferimento. Ma basterà?

Potrebbe prendere in mano la situazione il presidente della Giunta regionale, Francesco Roberti, che però non conosce bene gli equilibri politici campobassani e sinceramente in questo momento è più interessato a risolvere analoga situazione a Termoli, dove gli è più facile convincere gli alleati.

Allora come andrà a finire? Probabilmente i ‘molisani’ andranno a Roma non con un solo nome, ma piuttosto con una mini lista di segnalazioni e i vertici nazionali dei partiti daranno l’ok definitivo sul ‘loro’ nominativo, senza possibilità di replica, visto anche che i capoluoghi di regione comunque entrano in una trattativa nazionale.

Non è certo la situazione ideale, ma sempre meglio dell’immobilismo.

Speriamo comunque di essere smentiti.

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