#corpedelascunsulatavecchia/ Fatti non foste per viver come bruti, ma per vedere un deficit continuo, un commissario dopo un altro….

In quel tempo si aggirava un mostro per le strade del contado, era un mostro senza volto e senza forma, un mostro che assaliva tutto e tutti e li distruggeva dall’interno.
Il mostro aveva un nome ben preciso, un nome che incuteva paura anche se sembrava un nome non pericoloso, il ostro lo avevano chiamato deficit.


Il deficit per ognuno di noi poteva uscire in un momento qualsiasi, il deficit poteva far parte della vita di ognuno di noi, e quando arrivava il deficit eravamo costretti ad indebitarci. Una volta indebitati dovevamo vedere come fare per pagare, ma almeno il deficit era ripianato … era, si sperava che fosse.


Questo succedeva, ma credo succeda ancora in tutte le famiglie sia del contado che dell’impero, tutte e due con la lettera minuscola, tanto non esistono. Esiste solo il deficit del contado, che però chiameremo, per convenzione, Regione.
Il deficit della Regione riguardava l’ottanta per cento (80%) del bilancio regionale e non era cosa da poco. La cosa strana era che pur occupando l’ottanta per cento del bilancio, riguardavano solo una parte del bilancio e la parte era quella sanitaria. “Minchia Signor Tenente” avrebbe detto Giorgio Faletti, ma farebbe piacere dirlo anche a noi.

L’ottanta per cento del bilancio del contado in deficit, e la sopravvenuta pandemia identificata come Covid 19, pandemia che nel contado era trattata come un qualcosa da curare, un qualcosa da combattere, ma solo dopo averci ragionato per bene, ponderato ogni singola soluzione con i biblici tempi di un’assonnata burocrazia romana nella settimana di Ferragosto. Penso di aver reso bene l’idea.


In questa assopita burocrazia che inghiottiva tutti i buoni propositi sguazzava il mostro del deficit sanitario da oramai tredici anni. Agli albori il deficit sanitario, ad onor del vero, era presente in tutte le province dell’impero, dalle Alpi al Mare Nostrum, da Termoli a Civitavecchia (sarebbe stato meglio scrivere Gaeta, più corto) quindi molti commissariamenti ai Presidenti delle Regioni (o contadi). Dopo anni ed anni di tasse, gabelle, gas, benzina e e cure da cavallo con chiusura anche di dieci ospedali in una singola regione, come la Toscana, si erano rimesse le cose a posto, ma non nel contado di Molise. Nel contado del Molise non si riusciva a venirne fuori.

Era rimesta l’unica regione italiana in deficit sanitario. A dire il vero avevano cercato di venirne fuori solo con le forze “indigene”, ma le forze “indigene” erano talmente poche e basse da non riuscire nemmeno (quasi) a pagare i bond emessi dalla Regione Molise dall’allora assessore soprannominato Bond, Gianfry Bond. Tanto alti erano i tassi, le rate i mutui … tutto ed anche di più.


Da allora nacque l’idea del commissariamento e nel contado di Molise il commissariamento non fu più interno, con il presidente, come sino ad allora si era fatto (2018) ma esterno con un “proconsole” mandato da Roma. Il primo a giungere fu un signore Medico, e Generale in pensione della Guardia di Finanza.

Persona forse troppo a modo che non fu trattata, forse altrettanto a modo. Tutto successe in quasi silenzio, se non alla fine con un botto stratosferico e le indagini della magistratura sull’operato del Commissario-Generale. Ai posteri l’ardua sentenza.

Intanto il Presidente della Giunta rivendicava il ruolo di commissario alla sanità dichiarandosi l’unica speranza di salvezza della sanità in Molise. Poteva anche essere, ma alla sua richiesta, secondo umana memoria, non fu mai esplicitata alcuna idea per curare la sanità in Molise. A Roma, a quel punto, il “Ministro ragazzino”, scusatemi ma sono sempre convinto che Roberto speranza non abbia più di trentadue anni, e viate a isse, dovette sentire, Speranza, l’eccezionale dott. Italo Testa in un’intervista televisiva: “ durante il sessantotto usavamo dire: Protesta senza proposta uguale supposta!”.

Non possiamo comprare un gatto nel sacco, dobbiamo solo sperare che il nuovo commissario venga in Molise con più poteri e pieno di truppe speciali che possano lavorare tipi i Noi Andiamo Soli, in arte: NAS.


Sembra che il nuovo commissario possa giungere con poteri di indirizzo della sanità pubblica, sembra che abbia poteri assoluti e generali. Vedremo cosa succederà. Intanto un dubbio atroce mi assale: la legge Madia prevede la corresponsione del solo rimborso spese per i pensionati che abbiano incarichi nella pubblica amministrazione.

Senza nulla voler togliere ad alcuno, ma solo nel rispetto della legge: varrebbe anche per i commissari della sanità in Molise?


Intanto, scusate, ma mi viene da pensare anche che un commissario sia quanto di peggio possa esistere per la politica di una regione, e per tutta questa parte peggiore sappiamo chi ringraziare per il passato e per il presente.
Addà venì u 2023.


Adesso scusate ma dopo questa lunga scrittura, di cui chiedo scusa alla Signora Giusy, mia lettrice confessa, vi saluto cordialmente augurando a tutti una buna resurrezione delle anime. Un a resurrezione che ci porti verso il bello e la tranquillità. Sempre con affetto e stima statevi arrivederci.
Franco di Biase

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