Commissioni o “gettonificio” al Comune di Campobasso? Movimento 5 Stelle: Una questione morale

Alla luce della particolare attenzione dell’opinione pubblica sul tema “commissioni consiliari” ci sembra più che mai il momento di dare dimostrazione che si ha voglia di cambiare passo.  Tra le nostre primissime azioni politiche c’è stata la proposta di introdurre alcune prescrizioni capaci di elevare la qualità dei lavori delle commissioni. Compreso il meccanismo dell’attribuzione dei gettoni di presenza, unica forma di “retribuzione” per i consiglieri comunali, così come stabilito dal legislatore, abbiamo innanzitutto richiesto l’ adozione di una norma che determinasse la corresponsione del gettone di presenza solo a seguito della permanenza in aula per almeno 2/3 della durata della commissione, per disincentivare il fenomeno, frequente ed innegabile, di consiglieri abituati alla “toccata e fuga”. Proposta ovviamente bocciata a larga maggioranza, così come quella di consentire le riprese dei lavori con webcam. Un palese sintomo del fastidio e dell’imbarazzo per alcuni di “essere osservati e sorvegliati” da occhi estranei al palazzo, quelli dei cittadini.
Il Movimento 5 stelle, pur riconoscendo l’importanza e l’utilità delle commissioni consiliari, istituzioni a garanzia soprattutto delle minoranze, essenziali per conoscere, approfondire ed affrontare le tante problematiche della città, nonché elaborare e pianificare le linee politiche, il tutto nel rigoroso rispetto del mandato ricevuto dagli elettori, non può giustificare atteggiamenti e consuetudini indegne ed immorali di chi utilizza questo indispensabile strumento di rappresentanza unicamente per arrotondare lo stipendio, in spregio ai più elementari principi etici che dovrebbero essere a fondamento della politica, quella vera, quella sana.

E’ opportuno chiarire che la massima cifra mensile erogabile è quella equivalente a 23 gettoni per un ammontare che va da poco più di 700 euro a poco più di 1000 euro, a seconda della tassazione applicata; va detto anche che diversi consiglieri, partecipando con minore assiduità o essendo membri solo di alcune commissioni, si fermano a cifre decisamente inferiori; mentre qualcun altro, che in maniera populistica sbandiera la “rinuncia ai gettoni”, in realtà ha scelto di non partecipare ad alcuna commissione.

Al dì là degli aspetti meramente contabili, vale la pena ragionare sull’equità di questi emolumenti alla luce del reale impegno che non si limita certo alle sole partecipazioni alle sedute, ma contempla anche tutte le attività sul territorio correlate allo status di amministratore, nonché le indispensabili fasi di acquisizione, di studio ed elaborazione degli atti e dei documenti che un’amministrazione complessa può generare.

Attività che, per un consigliere “diligente” e particolarmente dinamico, diventano di fatto un impegno “a tempo pieno”. Ma quanti colleghi consiglieri svolgono il proprio mandato con il giusto livello di dedizione, impegno e onestà intellettuale? Quanto è onesto partecipare ai lavori solo per pochi, pochissimi minuti, sufficienti però a maturare per intero il gettone? Quanto lo è firmare il registro delle presenze per dedicarsi alla consultazione del quotidiano piuttosto che dello smartphone, magari ignorando persino gli argomenti all’ordine del giorno della seduta?

Da quando sediamo sugli scranni comunali abbiamo preteso ogni giorno che venissero regolarmente registrati orari di ingresso e di uscita dei consiglieri e da sempre chiediamo che vengano redatti e pubblicati (cosa che non ancora avviene) i verbali delle commissioni. E sempre ricordiamo ai cittadini di partecipare ai lavori: per loro abbiamo reso pubblico sul nostro blog un calendario con gli orari di tutte le commissioni.

Certo è impossibile valutare la “qualità” del contributo di un singolo consigliere, ma di sicuro è opportuno intervenire sulla “quantità”, come del resto fanno tanti altri municipi, non ultimo quello di Roma che proprio qualche giorno fa ha vincolato l’attribuzione dei gettoni alla effettiva permanenza in aula (e non al solo transito….). Sembra giunto il momento di un cambio di passo adottando quei provvedimenti di buon senso, da noi proposti, che lasciano pochi margini di dubbio sul lavoro svolto nelle commissioni, sia in termini temporali che di qualità. Auspichiamo una collaborazione con il resto del Consiglio affinché a breve anche Campobasso possa rappresentare un esempio virtuoso nel contesto nazionale.

Movimento 5 Stelle – Campobasso

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