Ariston, interviene la Famiglia De Benedittis: Figli,figliastri e chiacchiere campobassane

Nelle ultime settimane abbiamo appreso esterrefatti una serie di notizie/dichiarazioni che ci hanno lasciati alquanto perplessi e riteniamo sia giunto il momento di chiarire  alcuni concetti. Tralasciando gli abusi amministrativi subiti  e taciuti dall’intera maggioranza di palazzo San Giorgio, che si discuteranno nelle sedi giudiziarie, l’Assessore all’urbanistica, nonche’ vice sindaco della nostra citta’ , BIbiana Chierchia, colei che aveva garantito il cambio di passo epocale e uno stampo europeo al capoluogo,unitamente al sindaco Antonio Battista,si erano fatti promotori ,seppur dopo 10 anni di assoluti silenzi ,di un timido tentativo di approccio finalizzato all’acquisizione della struttura che ospitava il “tanto amato”Cinema Teatro  Ariston. L’Assessore Chierchia piu’ volte, senza fare i conti con la proprietà della struttura ed in maniera del tutto arbitraria,ha dichiarato a mezzo stampa(e solo li’)che lo stesso sarebbe diventato la casa della cultura e dell’integrazione del capoluogo e punto di riferimento dell’intera regione  e che alcuni privati si erano fatti avanti per ristrutturarlo. Ora,noi chiediamo alla cittadinanza tutta: e’ mai possibile che alcuni privati si facciano avanti con l’assessore Chierchia senza aver mai interpellato i proprietari di quello che, si ricorda, essere un bene privato? e soprattutto:  come fa un assessore  a dichiarare che il Comune e’ pronto ad acquistare la struttura, senza aver mai fatto un’offerta ufficiale scritta(e non a mezzo stampa)alla famiglia De Benedittis? Qualcuno forse dimentica che per 10 anni l’Ariston è stato offerto, con lo scopo di conservarne la destinazione d’uso, ad Enti ed Istituzioni, che hanno bellamente ignorato l’offerta, in barba agli spazi da dedicare alla cultura, dei quali oggi invece ci si riempie la bocca.
Altra considerazione: negli ultimi giorni apprendiamo che la stessa Chierchia afferma che il nascituro centro commerciale  di Parco dei Pini genererà  molti posti di lavoro: ma forse il progetto di riqualificazione del cinema teatro Ariston non ne avrebbe creati? dimentichiamo che i commercianti della zona  piu’ volte sono andati in Comune a sollecitare la riqualificazione di via Cardarelli,via Isernia e via Larino perche’ commercialmente morte? Dimentichiamo che le associazioni dei costruttori edili, settore portante dell’economia molisana purtroppo in grossa crisi, hanno in più occasioni sostenuto l’importanza del progetto di riqualificazione dell’Ariston per i posti di lavoro che lo stesso avrebbe creato, non solo per l’edilizia, ma anche per tutto l’indotto (forniture di materiali , servizi), oltre all’incremento del numero delle attivita’ commerciali ?
Inoltre si era parlato,sbagliando tendenziosamente,di centri commerciali e colate di cemento al posto del teatro Ariston. Ci chiediamo:oggi non e’ presente del cemento vetusto li’? oppure a palazzo san giorgio qualcuno ha visto  un parco verde a via Cardarelli, al posto dell’Ariston? e soprattutto ,una volta chiarito con molte difficolta’ ,che non ci sarebbero stati ulteriori centri commerciali,si permette di violentare una zona verde e con uno dei panorami piu’ esclusivi della citta’, qual è oggi Parco dei Pini, per far cosa?un centro commerciale.Ci auguriamo che la cittadinanza riesca a trarre le dovute conclusioni ed a farsi un’idea di come la nostra citta’ non si stia allontanando assolutamente dalle logiche dei figli e dei figliastri, del “a te  si e a te no”.
Infine, abbiamo appreso ieri che il CODACONS si è attivato per difendere la struttura Ariston con il fine di preservare  il valore architettonico dell’immobile. Nobilissima causa che incrementerà sicuramente il numero di adesioni all’associazione: siamo altrettanto certi che chi rappresenta l’associazione in questa  battaglia per la difesa della cultura non mancherà di mettere mano al portafoglio per garantire il mantenimento della struttura,per provvedere alla manutenzione ordinaria e al pagamento delle tasse,  dato che fino ad oggi esclusivamente la famiglia De Benedittis se ne è fatta carico, in qualità, lo si ribadisce, di proprietaria dell’immobile.
In merito all’interessamento di tanti soggetti per la struttura Ariston, va considerato che sia il CODACONS, sia i gruppi spontanei sorti sul web, tipo“Salviamo il teatro Ariston”, non propongono valide alternative volte a tenere aperto il cinema teatro Ariston nell’immobile “di pregio” ove è collocato: nessuno prospetta soluzioni volte a garantire contemporaneamente la conservazione dell’immobile e la prosecuzione dell’attività per cui è stato, all’origine, costruito.
e questo perchè?
Perchè tutti sanno che la normativa impedisce la riapertura al pubblico di quell’immobile che, dunque, resterebbe inutilizzato ed inutilizzabile: si difende l’idea di lasciare andare all’abbandono e al degrado un immobile che non può essere riaperto, a meno che non vangano operati interventi strutturali tali da snaturarlo. verrebbe meno, quindi, il concetto stesso di valore architettonico dell’immobile, qualora si volesse riaprirlo. D’altronde, tenere l’immobile nell’attuale stato comporta costi onerosissimi, che mai nessuno, nè associazione, nè Ente, nè privato cittadino si è offerto di accollarsi, lasciando gravare tutto sulla nostra famiglia, senza darle la possibilità di disporre di una sua proprietà.
Sarebbe auspicabile che tutti in questa vicenda passino ai fatti dopo 10 anni di tantissimi bei propositi e dopo tanti boicottaggi,  che hanno creato notevoli danni a chi si è sempre comportato da cittadino esemplare:  l’Ariston e’ di proprieta’ privata, ma,  fino ad oggi  ,in questa città tale principio non sembra valere.
Concludiamo con un auspicio: che possano cessare gli inutili protagonismi e le dichiarazioni  di facciata e che si pensi veramente al bene della nostra Campobasso, senza continuare ad ostacolare il diritto legittimo dei proprietari  di individuare un serio imprenditore  che, senza la minima richiesta  di un centesimo pubblico(fattore non di poco conto nella nostra terra),garantendo decine di posti di lavoro a nostri concittadini (sia ad aziende che a lavoratori)e realizzando abitazioni  all’avanguardia con risparmio energetico  e materiali pregiati ,valorizzi  una zona centrale da troppo tempo  dimenticata da chi  dovrebbe, invece, preoccuparsi di amministrare la cosa pubblica.

Famiglia De Benedittis

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