Abbattimento pini, Legambiente e Italia Nostra chiedono un Piano di Gestione del Verde Pubblico

Molte polemiche ha destato in questi giorni l’abbattimento di 3 pini secolari in piazza Falcone e Borsellino (ex Piazza Savoia). La mancata informazione riguardo alle motivazioni per cui si interviene sugli alberi, e la poca trasparenza rispetto alla futura sostituzione di quanto tagliato, hanno fatto sì che quello che dovrebbe essere un piano di gestione del verde urbano, agli occhi della cittadinanza, viene visto come un mero piano di abbattimento.

Campobasso una volta era denominata “Città giardino”, ma oggi secondo il rapporto Ecosistema Urbano 2018 si piazza tra gli ultimi posti in Italia per verde urbano fruibile con appena 14mq/abitante. Le Associazioni Circolo Legambiente di Campobasso, Fare Verde Campobasso e Italia Nostra Campobasso chiedono all’Amministrazione Comunale un piano di gestione del verde pubblico della città che contempli alberi di alto fusto ed essenze autoctone, prevedendo – in caso di taglio – un’adeguata compensazione, con la contestuale ripiantumazione di nuovi alberi.

In questo senso, in ossequio alla legge 10/2013 (norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), chiedono di valutare anche gli abbattimenti di alberi vecchi o che possono arrecare pregiudizio alla sicurezza di pedoni e automobilisti (quali i pini italiani a bordo strada), esclusivamente dopo averne accertato l’impossibilità della messa in sicurezza. Sempre con riferimento alla legge 10/2013 si rimarca l’inadempienza del Comune – nonostante innumerevoli solleciti e richiami inviati nel tempo a Palazzo San Giorgio – rispetto all’obbligo di messa a dimora di un albero per ogni bambino nato o adottato nel comune.


In ogni caso le Associazioni chiedono, nell’ambito di una pianificazione del verde pubblico e nell’attuazione del regolamento comunale del Comune di Campobasso del 15/05/17, troppe volte disatteso, che venga data priorità alla manutenzione, allo sfalcio, alla potatura dei rami secchi e alla individuazione di nuove aree verdi, restando in attesa di risposte da parte dell’Amministrazione Comunale, e riservandosi di verificare nelle sedi amministrative ogni singolo procedimento adottato.

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