Programma pluriennale del Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione (FAMI) inviato all’Unione Europea.

L’impegno del Sistema Molise, nelle sue diverse articolazioni istituzionali, umanitarie, amministrative, sociali, educative, professionali, sanitarie e del volontariato, ha permesso di consolidare le buone pratiche avviate da tempo sul territorio in materia di politiche di accoglienza dei migranti. Pur scontando difficoltà oggettive, ritardi culturali e ostacoli amministrativi, nell’arco di pochi mesi si sono moltiplicate le esperienze di integrazione con un proliferare di progetti che hanno correttamente coinvolto i comuni, le associazioni no-profit, le imprese, gli ordini professionali e gli Organi dello Stato (Prefettura, Questura, Provveditorato agli Studi ecc..).

Per la questione emergenziale sono arrivati in Molise 1000 migranti di questi in tanti si sono fermati solo per qualche giorno ma ad oggi il nostro sistema di accoglienza ne conta circa 600. Contemporaneamente è partito il progetto triennale nei 18 centri che hanno risposto al bando dello SPRAR per i rifugiati ed i richiedenti asilo, e poco meno di 200 immigrati sono già ospitati nei nostri comuni nel mentre procedono le operazioni di assegnazione da parte del Ministero dell’Interno che potranno giungere fino ad un massimo di 420 persone. Il Molise non ha ancora individuato un Centro HUB di prima accoglienza e sul punto si sta impegnando il Tavolo di Coordinamento insediato presso la Prefettura di Campobasso in cui sono rappresentate le Forze dell’Ordine, l’ASREM, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’ANCI, le associazioni umanitarie, i sindacati e gli operatori delle strutture. Onde consentire all’insieme del Sistema Molise di approfondire anche tecnicamente la materia complessa dell’immigrazione e favorire in tal modo anche l’imminente avvio della concertazione sul Piano Triennale Sociale 2015-2017 terremo conto del Programma Pluriennale Italiano del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) trasmesso anche  all’Unione Europea, in cui è possibile acquisire in modo organico un quadro di conoscenze analitiche utili a contestualizzare il nostro operato a livello locale in una cornice globale molto più vasta ed articolata, nella consapevolezza che al momento grazie alle attività intraprese in questo settore si è alimentato sul nostro territorio un flusso economico pari a 23 milioni di euro con una ricaduta occupazionale per oltre 300 unità lavorative.

 

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