Successo per il Convegno su Michelangelo e la Sistina organizzato dal Lions Club Termoli Host

Un Convegno su Michelangelo e la Sistina si è svolto, sabato 8 aprile presso l’Aula Magna del Liceo Artistico “Benito Jacovitti” di Termoli, in occasione dell’intermeeting organizzato dal Lions Club Termoli Host con il Lions Club Casoli Val di Sangro. All’evento hanno partecipato anche i docenti e gli studenti del Liceo Artistico.
Dopo una breve introduzione del presidente del Lions Club Termoli Host Gianbattista Amoruso e del cerimoniere del distretto Maria Rita Di Fabrizio, il Relatore del convegno dott. Giovanni Vassalli, Presidente del Lions Club di Casoli Val di Sangro. ha ricordato quanto il Lions Club International sia interessato a promuovere e a favorire le esigenze della salute fisica, culturale e sopratutto spirituale dell’uomo.
Vassalli ha considerato che l’attenzione alla Cappella Sistina della Città del Vaticano è giustificata dal fatto che rappresenta uno dei maggiori tesori dell’arte e della cultura italiana. Nella Cappella Sistina siriscontra una sintesi mirabile tra cultura greca, romana, cristiana e italiana.
La Cappella prende il nome da papa Sisto IV della Rovere (1471-1484), che iniziò la sua realizzazione nel 1475. La cappella venne inaugurata il 15 Agosto del 1483 e fu dedicata alla Vergine Assunta in Cielo, le sue dimensioni sono le stesse di quelle del Tempio di Salomone e la sua struttura richiama l’arca di Noè. Al suo interno si svolgono ancora i conclavi per l’elezione del Pontefice. Sisto IV chiamò i più grandi artisti toscani ed umbri del periodo per decorare le pareti della cappella
con affreschi rappresentanti due importanti cicli di storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. Il ciclo di affreschi contemplava le Storie di Gesù e di Mosè che furono realizzate dai pittori Botticelli, Signorelli, Cosimo Rosselli, il Ghirlandaio, il Perugino e il Pinturicchio.
Alla morte di Sisto IV, il suo successore, il nipote Giulio II della Rovere, avendo iniziato i lavori della costruzione della nuova chiesa di San Pietro che avrebbe dovuto contenere la sua monumentale cappella funeraria chiamò a sé Michelangelo Buonarroti il quale doveva realizzare quest’ultima opera in qualità di scultore. Solo in un secondo momento Giulio II deciderà di affidare a Michelangelo l’esecuzione della volta della Cappella Sistina. Va considerato che il Buonarroti accettò l’incarico senza molto entusiasmo, non avendo mai dipinto affreschi prima di allora, dovette quindi imparare tecniche per lui sconosciute fino a quel momento e assimilare i “segreti” della prospettiva ancora più difficile da realizzare trattandosi della
superficie curva di una volta.
Michelangelo, dopo aver ideato l’intero progetto e aver preparato i bozzetti, realizzerà, tra il 1508 e il 1512, gli affreschi. Il compimento della volta rappresenterà per l’artista una difficilissima sfida, un lavoro ”matto e disperato”, in quanto nonostante non sentisse la pittura come arte a lui congeniale (si considerava sempre scultore) terminò a tempo di record e quasi in solitaria la complessa decorazione di quasi 500 m² con ben 300 personaggi, realizzando uno dei capolavori assoluti e più importanti dell’arte occidentale.
Michelangelo dipinse sulla volta le storie dell’umanità prima della consegna di Dio a Mosè della Tavole della Legge. Il tema generale degli affreschi della volta è il mistero della Creazione di Dio, che raggiunge il suo culmine nella realizzazione dell’uomo a sua immagine e somiglianza. Con l’incarnazione di Cristo, oltre a riscattare l’umanità dal peccato originale, si raggiunge il perfetto e ultimo compimento della creazione, innalzando l’uomo ancora di più verso Dio. In questo senso appare la celebrazione che fa Michelangelo della bellezza del corpo nudo dell’uomo. Inoltre la volta celebra il raccordo fra l’Antico e il Nuovo Testamento, dove il primo prefigura il secondo con la predizione della venuta di Cristo.
Michelangelo, dipinge le storie della Genesi, invertendo l’ordine cronologico degli eventi: inizia con l’ebbrezza di Noè per arrivare alla rappresentazione di un uomo sempre più vicino a di Dio. In ciò seguì un percorso che si rifà al neoplatonismo in cui “il divino appare prima abbozzato nella forma imperfetta dell’uomo imprigionato nel corpo di Noè per poi progressivamente assumere una forma sempre più perfetta
fino a diventare un essere cosmico”. Al senso biblico della sua opera volle sovrapporre un’ interpretazione platonica della Genesi e cioè l’esistenza di una più alta verità da cui ha origine il mondo sensibile, quale noi lo percepiamo.
Michelangelo, osserva Vassalli, volendo veicolare attraverso la sua opera questo messaggio fa riflettere su uno dei limiti di molte opere dell’arte contemporanea che spesso anche se mirabili, non avendo alcun profondo significato da veicolare, finiscono per conservare solo una dimensione estetica e decorativa.
Il presidente del Lions Club Termoli Host Gianbattista Amoruso al termine della conferenza ha ringraziato Giovanni Vassalli per la brillante esposizione, il Presidente della VI circoscrizione Luigi Marcello, il vicario del Dirigente scolastico Nino Barone, i docenti, gli studenti del liceo Artistico e soci Lions intervenuti per l’attenta ed interessata partecipazione ribadendo l’importanza di una riflessione e un avvicinamento alla cultura e allo storia dell’arte per un’emancipazione civile, spirituale e morale dell’uomo.
Il Lions Club Termoli Host uniti per servire.

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