Presentato a San Pietro Infine “Eppure”, l’ultimo libro di Amerigo Iannacone

È stato presentato lunedí scorso a San Pietro Infine, a un folto e qualificato pubblico, il nuovo libro di Amerigo Iannacone dal significativo titolo “Eppure” (Ed. Eva, Venafro 2015, pp. 64, € 9.00, ISBN 978-88-97930-61-7). Con la puntuale conduzione di Maurizio Zambardi, Presidente dell’Associazione Culturale “Ad Flexum”, ne hanno parlato qualificati relatori: Giuseppe Napolitano (Poeta, Critico letterario, prefatore del libro), Rita Iulianis (Poetessa), Romina D’Aniello (Scrittrice, Giornalista), Chiara Franchitti (Dottoressa in Lettere Classiche).
In apertura Maurizio Zambardi ha accennato alle attività dell’Associazione “Ad Flexum” e ha presentato il pregiato calendario da collezione dedicato a San Pietro che da 14 anni annualmente l’Associazione pubblica.

Ha poi presentato e dato la parola ai relatori i quali hanno presentato esaminandolo ognuno da una propria angolazione il libro di Iannacone e, prima delle conclusioni dell’autore che ha ringraziato i relatori e il pubblico, la poetessa Maria Benedetta Cerro, che era fra il pubblico ha chiesto di poter leggere una propria poesia dedicata ad Amerigo Iannacone.

Di notevole interesse gli interventi dei relatori e non è escluso che saranno pubblicati gli atti con la relazioni integrali. Qui vogliamo riportare un stralcio della relazione di Rita Iulianis.

«È accattivante, misterioso e curioso il titolo di questa nuova raccolta di Amerigo Iannacone. È l’osso semantico, è la parola-chiave, è l’indizio ideologico, il messaggio poetico che l’autore vuole offrirci. È una congiunzione che introduce una coordinata di tipo avversativo; è uno start retorico che ci affascina. Dobbiamo, prima però, cercare la coordinata maestra. La troviamo, sin dai primi versi nelle note malinconiche e ipocondriche, talvolta. È la pochezza della ragione di fronte al tempo che va silente “lungo la via del mistero”. E sono briciole, contentini, oboli di pietà, quelli che la vita offre a ragione dell’enigma, sempre irrisolto; alla piaga, sempre aperta; alla ragione, sempre limitata; alla pochezza dell’essere uomo e al suo desiderio di totalità. Sempre iniquo, incongruo, talvolta proprio ingiusto, il rapporto tra desiderio di Bellezza e offerta del ridicolo; tra il desiderio di felicità e l’offerta del meschino; tra il desiderio di paradiso e l’inferno che quotidianamente siamo costretti ad abitare.»

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