Alla ex-Gil presentata l’Antologica di Antonio Corbo.

125 opere dal 1963 al 2014.
Questi i numeri della mostra antologica del maestro Antonio Corbo che sarà inaugurata venerdì alle ore 19:00 negli spazi della Fondazione Molise Cultura.
Ad aprire l’incontro di presentazione con la stampa, la nota curatrice campobassana, Silvia Valente: “Attraverso questa esposizione celebriamo il percorso di un artista che parte dal 1963 fino all’ultimo lavoro esposto datato 2013, anche se il Maestro Corbo è in continua ed operosa attività.


Nella mostra si segue volutamente un percorso naturale senza creare spazi obbligati o serrati, al fine di lasciare libero il fruitore nelle proprie emozioni e scevro da condizionamenti.
L’esposizione è suddivisa in 3 macro blocchi, comunque, riconducibili a opere e tecniche corrispondenti ad altrettanti periodi.
Si parte dagli anni ’60 e ’70 dove incontrato principalmente una lavorazione a china e temi perlopiù di carattere politico e sociali. Successivamente, si passa al decennio degli anni ’80, dove campeggiano con particolare prevalenza le figure, per giungere agli anni 90, dove il paesaggio trova molto spazio nelle opere di Antonio Corbo. Ad ogni ogni momento, come detto, corrispondono tecniche differenti per arrivare a quello finale della mostra, il contemporaneo, con una produzione concentrata sulle sperimentazioni e che vede anche l’utilizzo di materiali diversi.
Nell’antologica sarà quindi possibile, ha concluso Valente, osservare le varie evoluzioni dell’artista e le corrispondenti tecniche utilizzate nel corso della sua lunga e generosa carriera.”
Dopo la curatrice l’autore è intervenuto anche su temi oltre a quelli legati alla sua mostra, sottolineando che “La nostra città non è sempre sensibile all’arte, ed è così da sempre. Oggi però, tale distacco si sente ancor di più. Speriamo che si possa progredire nel campo culturale ed in quello artistico, risvegliando gli animi e le coscienze delle persone, ormai addormentati a causa dei problemi sociali e dal bombardamento mediatico che non vivacizza il dialogo ed il confronto culturale.
Sulla Mostra, poi ha Corbo ha affermato che “ Come detto dalla curatrice, si incontrerà l’utilizzo di più tecniche e di diversi temi, con particolare attenzione a quello sociale legato spesso al dolore universale dell’essere umano. Negli anni passati, a causa anche di esperienze dirette nella vita sociale e sindacale alcuni argomenti hanno preso il sopravvento ed in alcune opere sarà possibile incontrare temi politici, che passano dalla guerra Vietnam, alla vita di Martin Luther King, alla fame in Biafra.
Tragedie umane dove il mondo moderno, a distanza di anni, ancora non ha saputo dare risposte.”
Mostra dunque da visitare, questa di Corbo, autore che da sempre gode di importanti riconoscimenti internazionali e che nel corso della sua attività ha esposto le proprie opere nelle maggiori gallerie d’arte italiane, con importanti partecipazioni anche a collettive in capitali europee, sino a giungere in Cina, dove è tutt’ora esposto un suo quadro in una mostra permanente itinerante per le maggiori gallerie del Paese orientale.

 

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