Un vino,un territorio/ Veneto- Conegliano Valdobbiadene Prosecco Millesimato Conca d’Oro

Pietro Colagiovanni*

Il territorio: Siamo, come spesso succede, in Veneto per parlare ancora una volta di Prosecco. Il Prosecco di questa settimana proviene da uno dei due cuori pulsanti di questa eccellenza italiana nel mondo (è lo spumante più venduto in assoluto, 500 milioni di bottiglie): Conegliano. L’altro cuore, come ben sappiamo, è Valdobbiadene. Insieme danno vita ad una delle denominazioni ad origine controllata e garantita di punta nella produzione del Prosecco, la Conegliano Valdobbiadene Docg .

A Conegliano, in provincia di Treviso, ha sede la storica azienda agricola Conca d’Oro, nata come riporta anche la bottiglia di questa settimana, nel 1868. Conegliano è il secondo comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo e conta quasi 35.000 abitanti. Abitato sin dall’antichità e di rilevanza strategico militare Conegliano ufficialmente nasce nel XII secolo quando famiglie nobili del posto crearono un borgo attorno alla fortezza militare del posto, il Castello di Conegliano.

Conegliano – panorama

Nella zona di Conegliano oltre al potere militare è sempre stato molto attivo il potere religioso, con numerosi monasteri che ne incentivarono fortemente l’attività agricola e artigianale. Nel Medioevo Conegliano conobbe diverse vicissitudini, come la sanguinosa conquista da parte di Treviso nel 1153 o la dominazione degli Ezzelini prima e degli Scaligeri poi. Nel 1337 Conegliano divenne parte della Repubblica di Venezia di cui seguì le sorti sino alla sua caduta.

Dopo un lungo periodo di declino (il Castello nel 1700 fu completamente demolito per utilizzarne i materiali altrove) la città conobbe un periodo di rilancio sotto la dominazione asburgica. Divenuta parte del regno d’Italia nel 1866 fu invasa dopo la disfatta di Caporetto dagli imperi centrali nel 1917 subendo molti danni. Oggi è un centro economico molto attivo, grazie soprattutto al Prosecco, che le ha donato notorietà internazionale, ad una fiorente agricoltura ma anche grazie ad un tessuto artigianale ed industriale molto vivace. Con una storia molto ricca c’è molto da vedere oltre ai vigneti sulle colline, riconosciute nel luglio del 2019 dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. Solo a titolo illustrativo segnaliamo il duomo di San Leonardo, in centro città con preziosi affreschi, la chiesa di Sant’Orsola, l’oratorio dell’Annunziata, il Teatro Accademia in stile neoclassico nonché le numerose e rilevanti ville venete patrizie.

Il vitigno: il Prosecco è frutto, principalmente anche se non esclusivamente, di un vitignoa bacca bianca, la Glera. La bottiglia di questa settimana è prodotta con Glera al 100%. la storia del nome di questo vitigno è interessante per capire come una politica intelligente può valorizzare le tante eccellenze che ci sono in Italia. La Glera sino al 2009 si chiamava semplicemente Prosecco. Con un Decreto Ministeriale si decise di denominare il vitigno Glera attribuendo la denominazione Prosecco al territorio di produzione. In questo modo si è evitata la debacle che l’Italia ha subito sulla denominazione Tokaj (attribuita all’Ungheria e tolta all’Italia e al Friuli Venezia Giulia). Vitigno semiaromatico dai vivaci profumi fruttati infonde al Prosecco un sapore ed un profumo inconfondibile.

Il vino: la fattoria Conca d’Oro è situata nel cuore della strada del Prosecco ed ha un lunga storia alle sue spalle. Attiva sin dal 1868 propone una vasta gamma di prodotti nati dal territorio, ovviamente con il prosecco quale prodotto di punta. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Millesimato Brut 2019 ne è un ottimo esempio. Millesimato perchè realizzato con uve della stessa annata, questo Prosecco si pone come esempio classico di questo spumante versatile e brioso. Dal vivace colore giallo paglierino sprigiona, in modo ordinato e armonico i profumi classici del suo vitigno di origine, la Glera. Profumi fruttati e floreali intensi ma non pervasivi con note agrumate di sottofondo. Al sorso si mantiene equilibrato ed elegante, senza le tante sbavature o dissonanze che molti Prosecco, specie quelli di qualità inferiore sovente sprigionano. Un prodotto quindi esemplare di quello che deve essere un buon Prosecco, un vino perfetto per stare insieme e per un brindisi spensierato con gli amici. Ovviamente gli abbinamenti sono quelli classici di uno spumante di struttura non ingombrante come è il Prosecco: finger food da supporto ad un aperitivo, antipasti sfiziosi di pesce.

Valutazione: 4/5

Prezzo medio: 11 euro

Rapporto qualità/prezzo: favorevole

* fondatore e amministratore del gruppo Terminus, giornalista, sommellier Ais

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