UIL: grazie a chef Rubio, ma noi vogliamo la nuova legge per il Turismo

Meno male che ci ha pensato lo Chef Rubio a farci arrivare, come Molise, su una televisione nazionale in una bella trasmissione che ora circolerà anche all’estero.  Sempre meglio che arrivarci con gli inviati delle Iene che intervistano i nostri consiglieri sulle alte indennità che percepiscono!
Sempre meglio che avere l’attenzione della TV nazionale solo in una “trasmissione di approfondimento” con un gruppo di lavoratrici che, fuori dai cancelli di una fabbrica chiusa, si chiedono che fine faranno i figli studenti universitari.
Ce la siamo proprio gustata, invece, la trasmissione di cucina che ha tracciato un percorso fra Jelsi, Riccia, Campobasso e Bojano. Andandosene in giro alla ricerca di locande, osterie, cibo di strada, ricercando le ricette tradizionali, lo Chef ha capito e spiegato al grande pubblico che il nostro è un bel territorio, verde e ospitale, che le persone sono affabili ed aprono volentieri le loro case, che le nostre tradizioni sono orgogliosamente salvaguardate. Ha cucinato e mangiato in locande e trattorie che meritano una visita perché, come ha spiegato in simpatiche interviste che da settimane impazzano in internet, “Il Molise è il posto dove ho mangiato meglio, in assoluto.”
E noi, fra salsa, funnateglie e torcinelli, fra le chiacchiere e le sfide ai fornelli, abbiamo avuto modo quasi di guardarci allo specchio e trovarci meglio di come talvolta ci raccontiamo, di essere orgogliosi della cultura e della nostra qualità della vita che stanno nascosti anche in un umile piatto di cucina. Abbiamo persino sorriso delle sue battute sul “Molise che non esiste”, come taluni dispettosi da tempo fanno circolare su alcuni siti internet. Insomma, ci siamo sentiti orgogliosi del nostro essere molisani, nel Molise che non si arrende, piuttosto che nel Molise di Tutti..
Poi, già da oggi si torna alle nostre pene, ai nostri problemi: tra la crisi occupazionale che ha tagliato i redditi delle famiglie e i complicati scenari di una ripresa possibile, tra stipendi che non arrivano ai lavoratori delle partecipate e i misteriosi sviluppi che qualcuno sta preparando per la nostra sanità “malata terminale”, tra i faticosi viaggi in un treno sempre in ritardo e le colline bruciate in questi giorni e che al prossimo forte acquazzone ricominceranno a franare, …
E, a proposito di pene: ma queste qualità culinarie e la generosa ospitalità, la bellezza dei monti, delle verdi colline e del mare pulito, gli importanti siti archeologici e le tradizioni culturali, tutto quanto di bello “è” il Molise, non potevamo raccontarlo noi al mondo, pubblicizzarlo in modo accattivante e “venderlo” noi senza attendere che arrivasse da lontano una troupe televisiva a dirci come si fa a valorizzare la nostra terra? Sono anni che il Sindacato chiede una nuova legge quadro regionale per il turismo, mentre qui si è deciso di liquidare la società partecipata che avrebbe dovuto promuoverlo (e, ancora una volta, un po’ di lavoratori per strada). In Molise ci sono tutte le condizioni per un turismo di qualità, che va regolamentato meglio, promosso e praticato anche come motore dello sviluppo economico e dell’occupazione.
Nulla è stato fatto e nulla si ha intenzione di fare. Coloro che dovrebbero occuparsene, se li cercate bene, li trovate attovagliati in qualche bel ristorante lussuoso, non certo a consumare il “cibo di strada” di Chef Rubio. Già, scusate, loro non sono mica “unti e bisunti”.

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