Time Out/ La sintesi di un percorso, Michele Falcione: “una carrellata di emozioni”

Intervista di Stefano Manocchio con Michele Falcione

Il percorso non è stato né breve, né semplice e per questo motivo entusiasmante; intervistare una moltitudine di persone, in larga parte residenti fuori regione e solo ‘passate’ per alcuni anni in Molise, all’inizio è sembrata essere impresa titanica. Ho condiviso lo sforzo con Michele Falcione; anzi in verità lui è stato l’ideatore del progetto ed io ho fatto quello che so fare meglio, svolgere il mio ruolo di giornalista, mettendo in pratica quella idea e realizzando appunto le interviste. E’ sembrato giusto lasciare a lui l’analisi finale di questa rubrica sul basket campobassano dagli anni 70′ agli anni 90′.

“Una idea ed una iniziativa che all’inizio poteva apparire bizzarra – dice l’intervistato – ma che invece si è rivelata una carrellata di emozioni, che sono state vissute con entusiasmo in tutti questi lunghi mesi di lavoro, grazie anche alla tua professionalità e costanza, nel raccontare le varie esperienze sportive dei singoli personaggi trasmettendo l’emozione di quei ricordi e di quei racconti di un basket, che difficilmente potrà esser nuovamente vissuto e raccontato.

Michele Falcione nella sua veste di arbitro nella partita del cuore (dicembre 2012)

Una idea che sicuramente ora dovrà avere il suo culmine speriamo con l’aiuto di qualche sponsor che vorrà condividere l’idea, con la pubblicazione di un volume che conterrà ogni singolo racconto e con foto inedite, che speriamo di poter consegnare ai tanti appassionati della palla a spicchi, della nostra Città”.

Ringrazio naturalmente il mio interlocutore per il complimento che mi ha riservato e per questa chicca, la realizzazione di un volume, che sarebbe per me motivo di onore e vanto.

Quali le sensazioni che hai provato nella lettura delle varie interviste?

“Grazie ai racconti degli ex giocatori, tecnici, dirigenti e tutti coloro che, a vario titolo, hanno vissuto quei campionati tra gli anni 70′ e gli anni 90′, siamo riusciti a ricostruire tutti quei momenti indelebili, che hanno scalfito la mente dei tanti sostenitori ed appassionati che riempivano, in ogni ordine di posto il “palazzetto” (azzardato chiamarlo cosi) di Vazzieri che ricordo, nonostante la mia giovanissima età; era una bunker, dal quale ogni avversario ne entrava e ne usciva letteralmente annichilito”.

A te è toccato il compito certo non facile di rintracciare tutti questi personaggi, ai quali per completezza d’informazione abbiamo abbinato anche i protagonisti residenti a Campobasso e in Molise e quelli , tra i ‘forestieri’, che poi hanno messo radici nel capoluogo molisano, decidendo di farlo diventare la città in cui rimanere a vivere.

“Devo riconoscere che la strada per cercare (mi riferisco ai contatti telefonici) tutti gli ex giocatori, dirigenti e tecnici di quelle squadre ormai sparsi in tutta Italia, è stata in discesa grazie a quella partita del cuore, che nel Dicembre del 2012, organizzammo con l’aiuto di sponsor e appassionati, presso il Palaunimol di Campobasso, per donare un defibrillatore a quell’impianto sportivo gestito dal Cus Campobasso; fu proprio in quell’occasione che riuscii ad annotare molti contatti telefonici di coloro che ci vollero onorare con la loro presenza, per poi utilizzare gli stessi contatti, per questa ulteriore iniziativa.

Falcione, presidente regionale Ansmes (foto Maurizio Silla)

In quella occasione – dice ancora Falcione – furono davvero tante le emozioni e i ricordi, con alcuni personaggi che purtroppo poi ci hanno lasciato, ma che sono ancora nella mente di tutti gli appassionati del basket campobassano; vorrei ricordare l’ex Presidente Franco di Placido, l’ex dirigente Carlo Antonelli, l’ex massaggiatore Mario de Santis, l’ortopedico Marcello Presutti, l’amico giornalista sportivo e voce inconfondibile delle radiocronache del basket campobassano, Gianni Oriente”.

In conclusione cosa possiamo ancora dire?

“Mi corre l’obbligo di ringraziare tutti coloro che si sono resi disponibili per questa iniziativa sportiva, a partire ovviamente da te che hai svolto un lavoro encomiabile, che credo potrà esser consegnato, nel corso degli anni, a tutti coloro che si occupano o che si sono occupati di basket; la testata on line “Informamolise”, nella persona del suo Direttore Pietro Colagiovanni, che ha reso possibile la pubblicazione delle interviste; ringrazio coloro che mi hanno fornito qualche contatto telefonico, a me sconosciuto; l’Associazione Nazionale Stelle, Palme e Collari d’Oro al Merito Sportivo del Coni e del Cip, che mi onoro di rappresentare al livello Regionale, che ha voluto lasciare il proprio “marchio” sull’iniziativa, proprio perché’ molti di questi personaggi, meriterebbero dei “riconoscimenti” che vengono assegnati a coloro che si sono distinti, per il loro trascorso, nell’ambito dello sport.

Ed infine, ma certamente non in ordine di importanza, sicuramente gli “amici” protagonisti delle interviste a cui va il mio “grazie” sincero da molisano e da appassionato di basket: Stefano Pizzirani, Renato Castorina, Sergio Contini, Luciano Di Vico, Maurizio Martinoia, Sergio Di Vico, Bruno Petti, Maurizio Trotti, Fabio Ladomorzi, Mimmo Di Placido, Giuseppe Ruscitto, Gaetano Oriente, Alberto Gatti, Domenico (Mimmo) Sabatelli, Giancarlo Giarletti, Maurizio Fiorilli, Umberto Anzini, Sergio Mastroianni, Enzo Milillo, Ciro Cardinale, Michele Cefaratti, Massimo Corazza, Flavio Pastorello, Sandro Sardelli, Alfio Romito, Basso Lanzone, Pasquale (Lillo) Sabellli, Vittorio May, Gianpaolo Graberi”.

Mi unisco ai saluti e dico in conclusione che è difficile sintetizzare in poche parole le emozioni, il recupero di ricordi antichi, che appartengono ai bei tempi giovanili, la gioia nel recupero di memoria che le telefonate e le interviste conseguenti hanno generato in me; sono sicuro che tutto ciò resterà impresso nella mia mente per sempre.

E ciò mi rende felice.

Commenti Facebook