Termoli/Maltrattamenti a familiari, arrestato 25enne

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Termoli,
a conclusione di accertamenti seguiti ad un intervento effettuato nel corso di un servizio
perlustrativo, hanno arrestato in flagranza un censurato 25enne, dimorante a Termoli e peraltro già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa ed alla misura di prevenzione dell’Avviso Orale, poiché ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti contro familiari o conviventi, lesioni personali e danneggiamento, previsti e puniti dagli articoli 572, 582 e 635 del Codice Penale.

Nella circostanza gli operanti, su richiesta telefonica di un cittadino pervenuta alla
Centrale Operativa dell’Arma termolese, intervenivano presso la locale abitazione di
una 56enne, trovandola riversa sul pavimento dopo una violenta lite col citato 25enne,
figlio convivente della stessa.

Nell’occasione i militari appuravano che quest’ultimo, nel corso di un alterco per futili
motivi con la propria genitrice, l’aveva aggredita fisicamente percuotendola con
violenza. La vittima, immediatamente soccorsa sul posto dai militari e poco dopo anche da
personale medico del locale 118, veniva tempestivamente trasportata con autoambulanza presso l’Ospedale Civile “San Timoteo” di Termoli da dove, dopo le necessarie cure e gli accertamenti del caso, veniva dimessa con prognosi di 20 giorni.

Nel corso delle immediate indagini emergeva che l’episodio in questione seguiva ad
altri già avvenuti in passato. Pertanto l’autore delle condotte delittuose veniva tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Lucera (FG). Nella successiva udienza dinanzi alla competente Autorità Giudiziaria di Larino (CB), l’arresto veniva convalidato ed a carico del 25enne veniva confermata la misura della custodia in carcere.

Positivo è stato fortunatamente l’epilogo di questa vicenda che, grazie all’intervento
dell’Arma avviato anche grazie ai cittadini che hanno segnalato al presidio di via
Brasile la lite in corso, ha permesso di interrompere le condotte delittuose in atto ed
evitare che le stesse portassero a più gravi conseguenze.

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