Staffetta alla Presidenza di Consiglio, FdI-AN: un vero e proprio inciucio salva poltrone

Si è svolta ieri la seduta del Consiglio Regionale del Molise fissata per la rielezione del Presidente dell’Assise, dell’Ufficio di Presidenza e delle Presidenze delle varie Commissioni Consiliari. Quasi un plebiscito quello che ha consegnato a Nicandro Cotugno, esponente di Rialzati Molise, lo scranno più alto di Via IV Novembre; ben 19 su 21 i voti che lo hanno eletto Presidente. Sarà affiancato da Filippo Monaco e Nicola Cavaliere alla vicepresidenza.  Tante le novità politiche registrate, dalla convergenza della minoranza sul nome di Cotugno al passaggio in maggioranza dello stesso Monaco (eletto nel 2013 in quota Costruire Democrazia) al passaggio di Micone nella maggioranza eletto, anch’esso, al vertice di una Commissione.
Sulla questione interviene il Portavoce regionale di Fratelli d’Italia – AN Filoteo Di Sandro. “Quanto si è consumato nella giornata di ieri nell’Assise del Consiglio Regionale del Molise è l’ennesima dimostrazione della distanza siderale tra la richiesta di chiarezza e trasparenza da parte dei cittadini ed una politica troppo chiusa sui suoi schemi e, per ciò stesso, incapace di fornire adeguate risposte. Pur esprimendo un apprezzamento umano ed una stima sincera nei confronti di Nicandro Cotugno cui peraltro si coglie l’occasione di augurare buon lavoro, restano forti le perplessità sulle scelte effettuate da chi dovrebbe opporsi, in modo deciso, deciso e, soprattutto, inequivocabile all’azione di questo governo Regionale.
Cominciamo con ordine. È pensabile, viste le polemiche ed anche le vicinissime scadenze elettorali che riguarderanno molte realtà locali, che il centrodestra non sia stato in grado di produrre una propria candidatura alternativa, foss’anche di bandiera, a quella proposta anche in barba a molti esponenti della propria maggioranza? È possibile criticare “a parole”, nelle diverse riunioni, questo sistema di potere, salvo poi sostenerlo (numericamente) nei fatti nel momento del bisogno? È possibile giustificare tale scelta in nome del troppo inflazionato “interesse pubblico”?
La risposta che noi di Fratelli d’Italia – AN diamo è: ASSOLUTAMENTE NO! Un centrodestra serio, trasparente, che voglia porsi come solida alternativa a questo Governo regionale non può più ingenerare equivoci e sospetti tra i suoi elettori. È una scelta di campo, un cammino, che si deve compiere fino in fondo, nel pieno rispetto del mandato elettorale conferito da quei cittadini che scelsero con coraggio di dire no alla coalizione di centrosinistra. Se davvero vogliamo lavorare per il rilancio del centrodestra i punti devono essere fermi: alternativa chiara e netta a questa maggioranza e solido programma di sviluppo e rilancio della nostra economia, questo è il vero interesse generale da tutelare.
Oltre a ciò, appare anche doveroso censurare le scelte soltanto personali (ed evidentemente utilitaristiche) che hanno visto due esponenti della minoranza saltare sul carrozzone di governo, “in soccorso dei vincitori”. Anche a Monaco (già vicepresidente uscente in “quota minoranza” e riconfermato, ieri, in “quota maggioranza”) e Micone (è bene ricordarlo eletto nelle fila del centrodestra) andrebbe ricordato che il loro è un mandato di rappresentanza non già personale, e coloro che li hanno demandati alla rappresentanza non si aspettavano di certo di vederli fare il salto dello steccato.
Non possiamo permetterci di alimentare tali comportamenti che generano solamente confusione tra i nostri elettori
Per noi la politica è impegno sociale, serietà e costanza; in altre parole, è anteporre gli interessi generali a quello dei pochi. Sono questi i messaggi e gli esempi che il popolo molisano si aspetta, specialmente in un periodo di crisi, non soltanto economica, come quella che stiamo attraversando. Se davvero vogliamo offrire una ricetta diversa è il momento di fare scelte definitive senza oscillazioni di sorta.
Il Molise ce lo chiede quotidianamente. Fratelli d’Italia – AN ha scelto da tempo la strada da intraprendere, intendendo percorrerla con quanti vorranno unirsi in maniera seria e responsabile, con l’unico obiettivo della difesa della nostra regione e della sua gente. Chiarezza e a questione morale non sono più rinviabili”.

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