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Scarabeo rompe il silenzio, mi difenderò al processo e continuerò a fare politica

Sproporzionata da “lasciarlo di stucco”, ma non solo per lui, “è l’opinione – assicura – anche di diversi tecnici”. Da qui parte l’ex assessore regionale del Pd, Massimiliano Scarabeo. Dopo il suo arresto è la prima volta che parla in un lungo colloquio con l’ANSA. La misura cautelare da cui è stato raggiunto lo scorso 23 giugno con le accuse di frode fiscale e truffa “è sproporzionata – dice – rispetto alle ipotesi di reato. Ho subito una misura cautelare in base solo a delle supposizioni, non ci sono elementi certi in merito ai fatti e alle intercettazioni. Si sono fatte ipotesi che non mi vedono coinvolto, per esempio un vecchio finanziamento che risale a quando non ero nemmeno consigliere regionale. Per quanto riguarda la cessione di ramo di azienda, poi, la mia struttura a fine 2014 ha revocato un finanziamento. E dico anche di più: le misure cautelari sono arrivate il 23 giugno e il giorno prima, il 22, l’azienda di famiglia aveva fatto l’adesione all’Agenzia delle Entrate di Roma”.

‘Mi difenderò nel processo’ – Al clamore non solo mediatico, scontato per il suo caso, Scarabeo accompagna una velata insofferenza e fondamentalmente non la manda a dire: “Mi sembra quasi che si voglia in qualche modo tirare fuori non un confronto di merito, ma un confronto mediatico. Non devo difendermi dal processo, e non vorrei aggiungere altro per non entrare in polemiche che non fanno bene a nessuno, devo difendermi nel processo che è una cosa ben diversa. È chiaro che, rivestendo un ruolo pubblico, ho anche il diritto-dovere di dare delle risposte, lo farò nei tempi e nei modi giusti, con il massimo rispetto verso tutti, anche nei confronti di chi ha messo in campo una misura che ritengo molto forte rispetto ad alcuni dati oggettivi”. Del resto, ci tiene a ricordarlo, “appena ricevuta la misura cautelare mi sono subito dimesso dalla carica di assessore e mi sono sospeso dal partito”. Questo per rimarcare che non aveva bisogno di essere spronato né dalla Regione, né dallo staff della presidenza. “Credo – dice così Massimiliano Scarabeo – che l’addetto stampa del presidente della Regione sia stato eccessivamente precipitoso a inviare una nota pubblica in cui si chiedevano le mie dimissioni: ha fatto il suo dovere, è un ottimo professionista e giustamente si preoccupa del presidente, ma non serviva tanta fretta. Il primo atto che ho fatto è stato quello di dimettermi”.

 

( da Ansa Molise)

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