Sanità e trasporti, Simonetti (Filt Cgil): Occorrono capacità programmatiche e soprattutto adeguate risorse

Abbiamo letto in questi giorni delle difficoltà di gestione del Servizio Sanitario Pubblico regionale, in particolar modo della compromissione dei LEA, acronimo funzionale alle garanzie di servizi minimi sanitari oltreché della dignità degli involontari utenti del Servizio Sanitario nazionale, seppur relativo alla sua articolazione regionale. Non avendo alcuna ambizione ad invadere settori ed ambiti che non sono di competenza di questa Federazione sindacale, abbiamo trovato opportuno e stimolante creare un parallelismo con un altro settore strategico della Società civile, il Trasporto collettivo, che induce a riflessioni sulla attuale qualità e quantità di una offerta che, seppur finanziata dalla contribuzione generale, non permette una adeguata ed ottimale fruizione, a causa dei guasti del sistema, proprio a chi è diretto od indiretto finanziatore: l’utente finale/cittadino consumatore.
Ci piace ricordare che da parte nostra e per le responsabilità insite nella funzione sociale di una Organizzazione Sindacale confederale, abbiamo sempre voluto umilmente contribuire alla migliore gestione dei Servizi Pubblici, in quanto pubblici e quindi anche di chi andiamo fieri di rappresentare e tutelare.  Sono innumerevoli le richieste di incontro inoltrate alle Amministrazioni Locali, in special modo l’Amministrazione regionale, anche per la dichiarata volontà di contribuire a gestire i Servizi Pubblici, in una fase di generali difficoltà economiche e finanziarie, con l’intento di non ridurre i livelli occupazionali; si dirà pretenziosamente, noi diremmo responsabilmente.
Nel merito della gestione del Trasporto Pubblico Locale in regione, evitando strumentalizzazioni o facili e generiche polemiche, dobbiamo ricordare il fosco quadro rappresentato dai dati, su cui il Bilancio Regionale 2016, pare che non vada ad incidere significativamente.
In ordine misto evidenziamo:
-la vulnerabilità del Trasporto Pubblico urbano, certificata dalla mancata erogazione delle risorse dai Comuni alle Imprese e da queste, probabilmente pretestuosamente, ai dipendenti;
-a Termoli una battaglia senza tregua per evitare il tracollo economico delle famiglie dei dipendenti della GTM;
-a Campobasso la SEAC che ripete l’avviso di scadenza di regolarità di pagamento del salario ai dipendenti;
-svariati mandati di pagamento per il Trasporto gomma extraurbano, fermi alle “Finanze” da circa un mese, ufficialmente per mancanza di una firma, noi crediamo per mancanza di liquidità.
Sempre per la gomma e sempre per le linee extraurbane, abbiamo assistito ad un maldestro tentativo di riunire tutte le imprese, tutti i dipendenti e tutte le Organizzazioni Sindacali, volendo mascherare questa puerile tecnica dilatoria come grande momento di confronto democratico. Siamo stati facili profeti, prevedendo l’esito di questa riunione: nulla.
Si intensificano le voci, fino a superare il chiacchiericcio, di una riduzione dei servizi della Impresa di Trasporto Trenitalia a causa del debito accumulato dall’Ente regionale nei confronti di questa Società, che supera i 60 milioni di Euro.
Se dovesse avverarsi questa eventualità, potremmo vantare questo non invidiabile primato; nessuna Regione in Italia, tantomeno nel resto dell’Europa, incolpevoli amministrati hanno mai dovuto subire tale evidente umiliazione, sia come utenti che come dipendenti. E per i dipendenti, una riduzione della rete, potrebbe tradursi in una riduzione delle necessarie unità di organico ed il bassissimo tasso di occupazione del Molise, ci ricorda che ulteriori riduzioni, anche in Imprese che operano su scala nazionale, nessuno mai avrebbe potuto preventivarle e per questo attivare strumenti di difesa . Queste previsioni, per chi si occupa quotidianamente di lavoro e di lavoratori, sono elementi di grande preoccupazione.
Vorremmo semplicemente ricordare che per la corretta funzionalità dei Servizi, per la loro efficiente governance , non sono sufficienti alchimie e discutibili alleanze. Occorrono capacità programmatiche e soprattutto adeguate risorse, partendo dalle necessità dell’utenza che sono a fondamento e ragione stessa dell’esistenza dei Servizi Pubblici.

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