Riconoscimento dell’area di crisi Venafro-Isernia-Bojano, Venittelli: grande risultato

“Il riconoscimento dell’area di crisi Venafro-Isernia-Bojano è un grande risultato raggiunto dal Molise, propedeutico a un rilancio dell’economia territoriale e occupazionale, ma deve essere considerato un punto di partenza, non un punto di arrivo. Altro aspetto importante, anzi una lezione alla quale dovremmo rifarci più spesso, il gioco di squadra conta e partendo da una risoluzione parlamentare abbiamo raggiunto un grande obiettivo”.
Si esprime così l’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli sull’affermazione ottenuta rispetto al governo nazionale, che ha accolto la richiesta proveniente dal Molise per mettere in condizione un’ampia porzione del territorio molisano di ripartire, dopo anni di terribile crisi, costellati da chiusure e licenziamenti.
“E’ trascorso esattamente un anno da quando cominciammo a lavorare per portare a casa un decreto che significasse speranza per il futuro, per le famiglie, ma anche per chi vuole ancora fare impresa, nel senso positivo e sostenibile. Nell’agosto 2014 invitammo a unire tutte le forze in campo quale strategia giusta, unica possibile, affinché questa importante parte del Molise potesse trovare il necessario sostegno istituzionale a cui aggrapparsi per uscire fuori da una situazione di grave difficoltà socio-economica”.
Oggi come allora, l’onorevole Venittelli evidenzia come la continuità di gesti, atti e volontà politica nelle diverse e complementari sedi istituzionali sia stata la procedura più efficace per non lasciare scoperte e senza risposte adeguate le problematiche più significative a cui va trovata nel più breve tempo possibile una soluzione ragionevole.
“La classe dirigente e il Partito democratico nelle sue varie declinazioni istituzionali e amministrative ha ora l’onere e l’obbligo di non sbagliare alcuna mossa per far sì che i fondi che atterreranno sull’area di crisi portino a uno sviluppo senza ipoteche e mettendo al centro dei progetti occupazione e possibili eccellenze, capaci di tutelare anche il comprensorio pentro-matesino”.

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