Quasi un italiano su 4 scartato ai colloqui di lavoro perché non parla inglese

Uno studio realizzato da  Aba English, accademia online specializzata nell’insegnamento della lingua inglese con una metodologia basata sui principi del metodo naturale,ha evidenziato che sei italiani su 10 che studiano inglese hanno un lavoro, mentre un italiano su 2 studia inglese per lavoro. Il  23% degli italiani ammette di essere stato scartato a un colloquio di lavoro per colpa di un livello di inglese insufficiente,si ha la conferma che avere un buon livello di inglese è un requisito indispensabile nel mondo del lavoro.
Secondo l’indagine il 65% degli italiani che studia inglese ha un lavoro, una percentuale che dimostra la stretta relazione tra la conoscenza dell’inglese e la possibilità di lavorare anche in tempi di crisi, un altro 17% studia inglese mentre è alla ricerca di un lavoro, nella speranza che, migliorando la lingua, migliorino anche le possibilità di trovare un’occupazione,il resto degli intervistati sta ancora studiando(18%).
Gli italiani sono consapevoli della necessità di parlare un inglese fluente per il proprio lavoro,infatti, la maggioranza afferma di studiare inglese per motivi professionali,sia che si tratti di trovare un nuovo lavoro o di fare carriera all’interno della propria azienda,
Il lavoro è la ragione che motiva il 55% degli intervistati a rimettersi a studiare, per poter comunicare nei propri viaggi all’estero (16%) o per conoscere una nuova cultura (14%),per ragioni varie il restante 15%
Gli  italiani sono consapevoli dell’importanza dell’inglese nel mondo globale  in cui si trovano e per questo motivo quasi la metà degli intervistati (44%) dichiara di dedicare almeno tre ore alla settimana all’apprendimento delle lingue, mentre il 36% cerca di studiare tra una e 3 ore alla settimana, il 20% dedica meno di un’ora allo studio dell’inglese,il 23% è alle prese con la lingua da ben dieci anni, mentre per il 22% la relazione con questa lingua straniera dura tra i tre e i dieci anni. Complice la crisi, c’è anche chi ha ricominciato a studiare da poco: il 25% da uno a tre anni; il 30% da meno di un anno.
Alfredo Magnifico

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