Presidio nazionale dei lavoratori dei Corpi della Polizia Provinciale e dei Centri per l’Impiego

Sulle misure decise in Consiglio dei Ministri e che vedono fortemente penalizzate circa 8.000 lavoratori e lavoratrici in servizio presso i Corpi di Polizia Provinciale e presso i Centri per l’Impiego, questa O.S., unitariamente a Fp Cgil e Uil Fpl, annuncia “una grande iniziativa nazionale di protesta a Roma per il 25 giugno, davanti il Parlamento.
POLIZIA PROVINCIALE
Per quanto riguarda il problema della Polizia Provinciale abbiamo assistito ad incerte ed inattuabili soluzioni : tra le altre quella di un paventato passaggio di questi Corpi in quello della Forestale che da un lato aveva fatto sorgere punti di criticità contrattuali e da un altro verso erano giunte difficoltà ed ostacoli di ordine attuativo che di fatto hanno fatto abbandonare l’idea.
Ora viene predisposto il trasferimento del personale nei Corpi di Polizia Municipale, quindi negli organici del personale dei Comuni, che di fatto non risulta scontato per la totalità dei lavoratori considerati i limiti previsti dalla Legge.  Tale soluzione oltre a mortificare la professionalità e la dignità degli appartenenti alla Polizia Provinciale farebbe venir meno per il Paese un importante strumento di lotta alle frodi ambientali e di contrasto alla malavita organizzata. In particolare nella nostra Regione, con la sola Provincia di Campobasso e l’Ente di Area Vasta che ha sostituito la Provincia di Isernia, le difficoltà di collocazione di personale con funzioni di polizia in materie specifiche sono ancora più consistenti data la delicata e disagiata condizione dei Comuni in termini organizzativi e contabili ed in quanto sottoposti a restrizioni e vincoli di natura finanziaria.
CENTRI PER L’IMPIEGO
La riallocazione delle competenze sulla gestione dei Centri per l’impiego alle Regioni porta con sé una spesa di oltre 215 milioni di euro l’anno di costi che difficilmente queste ultime riusciranno a sostenere.
Firmando la convenzione esse decideranno di accollarsi una spesa ingente, anche considerando il timido contributo che lo Stato metterebbe a disposizione per favorire l’accordo: 70 milioni l’anno per il solo biennio 2015-2016.
Il processo di riordino dei Cpi necessita di risorse adeguate e di un disegno strategico complessivo, senza il quale sarebbero compromessi sia il funzionamento dei servizi alla cittadinanza, che i livelli occupazionali.
Il CdM da una parte sta dilatando i tempi per l’attuazione dell’Agenzia Nazionale per l’occupazione, dall’altra prevede la riallocazione delle competenze sulla gestione dei Centri per l’Impiego in ambito regionale senza minimamente calcolare le risorse necessarie da trasferire.
Teniamo presente che le Regioni stanno approntando con grande difficoltà il processo di riordino delle funzioni di Province e Città metropolitane e il conseguente passaggio delle risorse umane e strumentali correlate.
PRECARIATO
Poniamo un’alta l’attenzione sul problema del precariato nei Cpi, sul quale però potrebbero aprirsi spiragli per un’ulteriore proroga dei contratti, attualmente in scadenza al 31/12/2015.
Una soluzione potrebbe trovarsi entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, infatti il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e Province autonome, dovranno concordare entro tale data un programma di utilizzo e gestione coordinato dei fondi attribuiti ai programmi operativi co-finanziati dal Fondo Sociale Europeo, nonché dei programmi co-finanziati con fondi nazionali negli ambiti di intervento del Fondo Sociale Europeo.
Carissimo Presidente Frattura sin da ora chiediamo un tavolo per essere pronti all’accordo di un idoneo programma per salvaguardare i PRECARI dei Centri per l’Impiego nella Regione Molise.

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