Palermo 19 Luglio 1992 – Strage di Via D’Amelio, il ricordo

“La strage senza fine” di Michele Falcione


19.7.1992 una data che ogni italiano, ogni cittadino che insegue la strada della legalita’ e della giustizia, non ha mai dimenticato; una data che ha per sempre scalfito i cuori di coloro che si sono trovati dinanazi una “strage” per certi aspetti annunciata.
Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina Agenti di Scorta della polizia di Stato e il Giudice Paolo Borsellino, furono vittima di un atroce attentato mafioso, che oltre a distruggere le loro vite, ha distrutto quelle delle loro famiglie e dei tanti amici.


A distanza di quasi trent’anni sono ancora tanti i misteri e gli interrogativi che avvolgono questa pagina oscura della storia della Repubblica e nonostante siano numerosi i Magistrati che hanno tentato di riaprire le inchieste per ripercorrere le strade della verita’, ancora non si e’ giunti a tesi veritiere e definitive. Le immagini proposte dai mezzi di informazioni e le foto riportate nel corso delle settimane, dei mesi sucessivi, a quel triste 19 Luglio 1992, hanno fatto eco all’altro attentato avvenuto il 23 Maggio dello stesso anno, all’amico fraterno e collega di Borsellino, il Giudice Giovanni Falcone ucciso dalla mafia, insieme alla moglie e agli Agenti di scorta a Capaci (PA), altro simbolo della legalita’ e della giustizia.


Un chiaro ed inequivocalbile attacco alla Stato che e’ stato colto impreparato nel dover difendere due uomini che avevano colpito al cuore la mafia, grazie al lavoro di squadra instancabile, non solo dei due Magistrati, ma di altri “rappresentati della Giustizia” che affiancarono Borsellino e Falcone in un quello che fu definito da tutti il “pool antimafia”.
Ogni anno, in questa data, sono molteplici le manifestazioni che si svolgono su tutto il territorio per ricordare la figura di Paolo Borsellino e gli Agenti della sua scorta, proprio a testimonianza che non e’ mai venuta meno, da parte della gente comune, il ricordo di due icone della giustizia, che hanno tracciato un solco profondo, nel quale poter affondare i passi che portano alla verita’ e alla Legalita’.


L’Associazione Talenti e Artisti Molisani, da alcuni anni, ha sempre dedicato eventi e manifestazioni in ricordo del Giudice Paolo Borsellino, grazie alla sensibilita’ degli artisti Molisani appartenenti all’Associazione, che in maniera del tutto gratuita, hanno sempre offerto il proprio talento negli eventi organizzati in collaborazione con partner di spessore.
La pandemia, che ha cambiato il modo di vivere e di pensare, ma non quello di credere fermamente nella Giustizia, ha inevitabilmete interrotto questi appuntamenti, che anche quest’anno potranno essere racchiusi solo in un ricordo profondo e convinto di quanto accaduto; l’Associazione ha ottenuto, dopo aver proposto all’Amministrazione Comunale guidata dall’ex Sindaco Antonio Battista, l’intitolazione di una Piazza nel centro di Campobasso ai due Magistrati siciliani, testimonianza che anche il Molise vuole ricordare chi ha sacrificato la vita per compiere il proprio dovere.


La convizione mia personale e forse quella di tutti e’ che la “sfida” dichiarata in maniera cosi aperta e diretta da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alla mafia, debba passare anche per dei simboli inequivocabili da lasciare sul territorio alle future generazioni, che forse per questioni anagrafiche non ha vissuto quegli anni, macchiati da atroci delitti; la necessita’ e mi auguro la voglia di scuotere le proprie anime e la curiosita’ nel scoprire cosi si celava dietro gli attentati di Capaci e Via D’Amelio, deve essere una “mission” da parte, invece, di coloro che hanno vissuto integralmente quelli che puo’ essere considerato il periodo in cui l’Italia da dovuto subire passivamente atroci azioni mafiose, perdendo per certi aspetti la propria identità di Stato.


Mi piace ricordare una delle tante frasi che sono state coniate a seguito della morte di Borsellino e Falcone “Avete chiuso due bocche..ne avete aperte cinquanta milioni”, ed e’ proprio cosi’: il ricordo di questi due “uomini dello Stato” non potra’ e non dovra’ mai tramontare.

Commenti Facebook