No al depotenziamento degli ospedali di Termoli e Isernia: la Regione non arretra

Ribadisco un NO fermo, netto e inequivocabile a qualsiasi ipotesi di depotenziamento degli ospedali pubblici di Termoli e Isernia. La sanità molisana non può continuare a essere terreno di tagli e penalizzazioni che colpiscono direttamente i cittadini e i territori.

È stato dimostrato più volte, numeri alla mano: sia il punto nascita sia il servizio di emodinamica dei due nosocomi possiedono tutti i requisiti per continuare a operare.

È una verità che, come Regione, abbiamo rivendicato con forza anche il 26 novembre scorso, nel corso dell’incontro al Ministero della Salute, chiedendo io stesso, anche a nome del Presidente Francesco Roberti, rispetto per i dati e per le esigenze reali del Molise.

È inaccettabile che si continuino ad assumere decisioni nel settore sanitario che mettono in discussione un diritto fondamentale come quello alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Il diritto alla salute è un diritto universale, inviolabile e non negoziabile, che impone alla Repubblica l’obbligo di garantire servizi sanitari pubblici efficaci, omogenei e accessibili su tutto il territorio nazionale.

Il Molise non può e non deve essere trattato come una sanità di serie B. Dal nuovo Piano Operativo ci si aspetta quindi un cambio di passo chiaro: servono risorse umane per rafforzare i presidi ospedalieri del San Timoteo e del Veneziale, consentendo loro di continuare a svolgere pienamente la loro funzione al servizio delle comunità. In assenza di risposte concrete, la Regione è pronta ad attivare ogni strumento istituzionale e a rivolgersi a tutte le sedi competenti per difendere il diritto alla salute dei cittadini molisani. Su questo tema non faremo passi indietro.

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