Nei primi 11 mesi del 2020 assunzioni crollate del 30%

La pandemia da Covid ha messo a dura prova il mercato del lavoro italiano, già debole prima dello scoppio della pandemia, “il Lavoro” sarà il vero banco di prova del Governo Draghi.

L’Inps, nell’Osservatorio sul precariato, rileva che il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a novembre 2020, ovvero, la differenza tra quelli registrati nel mese rispetto a quelli di novembre 2019, è negativo per 664.000 unità.

Il saldo, in progressiva flessione già nel corso della seconda metà del 2019, è risultato negativo a febbraio (-28.000) ed è drasticamente peggiorato a causa della caduta dell’attività produttiva conseguente alla pandemia da Covid-19 a marzo (-284.000) e ancor di più ad aprile (-623.000).

Il crollo dell’occupazione è proseguito, anche se con un ritmo in progressivo rallentamento, raggiungendo il valore massimo a giugno (-813.000), mentre a luglio si è avviata un’inversione di tendenza (–760.000) proseguita nei mesi successivi, fino ad arrivare a novembre, quando il saldo annualizzato risulta pari a meno 664.000unità.

I contratti a termine e stagionali nei primi 11 mesi del 2020 crollano drasticamente, mentre salgono i contratti di lavoro fissi “protetti” dallo stop ai licenziamenti.

Nei primi 11 mesi del 2020 ci sono stati 243.769 rapporti di lavoro a tempo indeterminato in più (assunzioni stabili più trasformazioni meno cessazioni da contratto stabile), a fronte di una variazione netta complessiva negativa per 295.696 unità.

I contratti fissi, hanno subito un forte calo, con una riduzione rispetto allo steso periodo del 2019 di 263.902 contratti a termine, 121.913 contratti stagionali, 80.217 di somministrazione e 76.970 intermittenti.

Alfredo Magnifico

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