Molise di qualità/ Percorsi storici, Monte Marrone e la linea Bernhardt

Molise di qualità è un’iniziativa del gruppo Terminus volta a far conoscere prodotti e servizi molisani di particolare pregio e attenzione nella loro realizzazione. Per saperne di più i lettori potranno contattarci ai seguenti recapiti: 0874.98926 (sede di Campobasso), 0875.85240 (sede di Termoli) o inviare mail a:[email protected].

Per i lettori di ‘Informamolise’ che vorranno prenotare e acquistare i prodotti e i servizi di ‘Molise di qualità’ saranno riservate delle promozioni specifiche dalle aziende inserite nel progetto. Oggi vi proponiamo il precorso turistico- storico di Monte Marrone.

L’Esercito italiano è rinato proprio in Molise. Tutti ricorderanno lo storico episodio di Monte Marrone, durante la primavera del 1944, dove il Cil (Corpo Italiano di Liberazione) si ricostituì e cacciò letteralmente i tedeschi da tutta la Valle del Volturno. La notte tra il 30 e il 31 marzo gli alpini del Battaglione “Piemonte” risalirono la Val Viata trincerandosi sulla cresta del monte, non presidiato dai tedeschi. I paracadutisti della “Nembo” occuparono la Val di Mezzo e il monte Castelnuovo. Una lapide a Scapoli recita che “il Raggruppamento, superata ogni attesa, raccoglieva il giusto premio degli eroi, guadagnando all’Italia il prestigio dei liberi e nuova vita all’esercito che su questi sacri monti del Molise rinasceva sotto il nome glorioso di Corpo italiano di liberazione”. Dopo lo sbarco alleato a Termoli avvenuto il 3 ottobre del 1943 i tedeschi prepararono delle linee ritardatrici per frenare l’avanzata del nemico. Una di queste era la linea Bernhardt.

Teatro di uno dei più duri e tragici periodi dell’ultimo conflitto mondiale, Venafro e l’area montana circostante erano toccati proprio dalla Bernhardt che fu affrontata e superata con estremo sacrificio da parte delle truppe alleate durante l’inverno del 1943, da qui la denominazione di Winterline. A conclusione tragica degli eventi bellici avveniva l’inaspettato; il 15 marzo 1944 Venafro veniva bombardata dagli aerei americani. Un tragico errore. Una valutazione sbagliata quella fatta da un bombardiere leader, che scambiando Venafro per Cassino diede via al lancio di bombe, seguito nell’errore dalle squadriglie al seguito.

Partendo da queste premesse storiche Luciano Bucci, Renato Dolcigno, Donato Pasquale e Domenico Vecchiarino, dell’associazione storico-culturale “Winter Line”, hanno voluto con il loro impegno e la loro passione, conservare la memoria all’interno di un museo. Una ricerca scrupolosa che ancora oggi continua. Ricostruzioni straordinarie suffragate da materiali bellico originale offrono al visitatore un percorso da togliere il fiato. Seguendo la linea ritardatrice tedesca si arriva poi a Rocchetta al Volturno dove è possibile visitare il Museo Internazionale delle due guerre mondiali. Nei 900 mq espositivi, sapientemente allestiti, l’ospite potrà ripercorrere in prima persona l’esperienza delle vicende storiche delle due Guerre, particolarmente impreziosita dalla stupenda cornice naturale offerta dalla vista di Monte Marrone.

Visitando il museo è pregnante la sensazione di passeggiare lungo i sentieri della storia, rivivendo non solo i momenti cruenti delle battaglie, ma anche la normale vita da campo di quegli eserciti che hanno dato vita alle guerre mondiali. L’assoluta autenticità dei materiali esposti aiuta l’ospite a comprendere come la vanità dell’uomo si possa esplicare nella guerra. Di particolare prestigio e di grande suggestione è la “sala armi” realizzata con le più famose armi leggere del secondo conflitto mondiale e resa unica dalla presenza di modelli eccezionalmente rari. La continua proiezione di filmati d’epoca e la presenza di una biblioteca tematica della storia militare consentono all’ospite di approfondire ulteriormente la propria conoscenza di quei giorni.

Usciti dal museo è necessario fare tappa a Castelnuovo al Volturno oggi frazione di Rocchetta al Volturno bombardata nel 1944 per scopi cinematografici dagli alleati. La strada tocca il paese, aggira il monte Castelnuovo, entra nella valle del rio Pretara, e sale verso il Monte Marrone. Seguendo a piedi il breve tratto lastricato chiuso da una catena si sale all’area monumentale, ricca di simbolismi, dedicata al Corpo italiano di liberazione (Cil). Sulla croce di vetta del Monte Marrone, una grande aquila di bronzo e il motto “tût per l’Italia” ricordano l’impresa del Battaglione alpino Piemonte. Sulla via del ritorno merita una visita la grotta rifugio dell’eccentrico pittore francese Charles Moulin che emerge tra rocce e vegetazione lungo un sentiero.Ultima tappa dell’itinerario è Scapoli, paese della zampogna per antonomasia, ma allo stesso tempo sede del Museo Storico Nazionale del Corpo Italiano di Liberazione, intitolato allo statista Aldo Moro, dove nelle sale espositive sono ricostruiti gli avvenimenti che videro protagonisti i soldati del C.I.L. 

Per degustare il classico raviolo scapolese (con ripieno di salsiccia secca, pancetta o guanciale, bietola lessata, patate lesse, ricotta secca di capra, formaggio locale misto e uova), occorre sostare all’Agriturismo Taverna Verdicchio. All’ingresso i classici prodotti molisani, come prosciutti e soppressate, appesi al soffitto, aspettano la stagionatura. Ci si sente avvolti da un profumo di casa che delizia con carni e formaggi di produzione propria. Lo staff è giovane, ma la cordialità e la professionalità che lo distinguono, unito alla bontà dei prodotti, crea un mix perfetto per scegliere la Taverna Verdicchio per viziare il palato, ma non solo, anche per sentirsi a casa, seppur da turisti.

Roberto Colella

Linea Bernhardt Tour

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