Lavoratrici Gam scrivono ai segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil

pollo solagritalHo avuto incarico da parte di un gruppo di lavoratrici della Gam di pubblicare in anteprima questa lettera indirizzata ai segretrari generali di Cgil-Cisl Uil,lo faccio con piacere per dare voce anche a loro,di seguito ecco il testo integrale del documento che è già stato inviato a chi di dovere. (Giuseppe Spina)

Ai Segretari Generali
Susanna Camusso Cgil-Roma
Raffaele Bonanni Cisl-Roma
Luigi Angeletti Uil-Roma
Oggetto: Vertenza Gam/Solagrital/Codisal (ex-Arena Holding) Bojano Prov. Campobasso
Siamo delle lavoratrici della Gam (ex-Solagrital), un’azienda agroalimentare del settore avicolo presente sul territorio molisano dagli anni 70′ e parte integrante del Gruppo Arena allorché la famiglia Grigolini di Verona decise di realizzare sul nostro territorio una filiera avicola regionale con ben tre stabilimenti produttivi ( Incubatoio, Mangimificio e Macello ) e con centinaia di allevamenti di broilers,ovaiole e centri pollastre.

La nostra filiera avicola molisana, la più importante del meridione,almeno fino a qualche tempo fa, in quasi quarant’anni ha subito già due fallimenti e uno che sta per arrivare. Una storia che si chiama Sam, Solagrital e oggi Gam. Sigle che dovrebbero rappresentare aziende strutturate sul mercato, ma che il più delle volte si sono dimostrate “carrozzoni vuoti”. I fallimenti passati lo testimoniano. La filiera avicola molisana contava circa mille lavoratori tra diretti e indiretti , decine di operai , impiegati, allevatori e trasportatori vivono in Molise di produzione , trasformazione e vendita di polli. Un prodotto realizzato a Bojano , (CB) sulle colline interne della regione , dove marchi importanti come Arena e Aia hanno fatto fortuna per tanti anni. Gli stabilimenti della Gam di Bojano, da dicembre sono chiusi per mancanza di sicurezza degli impianti dopo il fallimento della Solagrital che oggi si trova in liquidazione coatta amministrativa,la regione Molise è proprietaria di Gam. Sulla filiera avicola molisana ci hanno “inzuppato” per anni politici, imprenditori e anche pezzi del sindacato con speculazioni finanziarie, assunzioni pilotate e spreco di fondi pubblici regionali per oltre 80 milioni di euro erogati negli ultimi vent’anni e che dovevano servire per rilanciare la filiera stessa. A pagarne le spese, chiaramente, sono sempre e solo i lavoratori,i trasportatori e gli allevatori oltre che tutto l’indotto. La disperazione per essere rimasti senza lavoro e le incognite per il futuro ci hanno spinto a scrivervi questa lettera perché regna tra di noi il malcontento e la sfiducia anche nei confronti di buona parte del sindacato e dei suoi rappresentanti,non ci sentiamo più tutelati e voi siete per noi oggi l’ultima speranza per recuperare una certa credibilità oramai perso da tempo. Crediamo che,e di questo ne siamo fortemente convinte,da parte loro c’è una diffusa latitanza che ancora oggi è presente perché abbiamo verificato l’esistenza di una scarsa e insufficiente importanza di questa vertenza. Notiamo una disarmante superficialità che spesso sfocia in atteggiamenti e posizioni generiche sin dall’inizio della nostra vertenza nel sapere affrontare le diverse problematiche sia per l’ordinarietà che per le sue prospettive future,cose per noi di fondamentale importanza e per il buon esito della vertenza stessa. Oggi la nostra azienda è chiusa per mancanza di sicurezza,con gli ammortizzatori sociali che stentano ad arrivare almeno per la nostra quotidiana sopravvivenza ,con gli arretrati che ci devono ancora pagare,insomma senza soldi e senza lavoro che determinano un profondo disagio all’interno delle nostre famiglie. Di recente è stato presentato ai sindacati un piano di rilancio che dopo dieci giorni dalla consegna di questo documento ancora non si pronunciano in merito ne tanto meno si sono degnati di informare tutti noi dei suoi contenuti,eppure siamo i principali attori e protagonisti di questa vertenza. Siamo fortemente contrariate di tutto questo,cosi come lo siamo per questa immane tragedia che ha colpito la nostra azienda,basta pensare che oramai il consumo delle carni bianche sta per superare quelle rosse,che i principali nostri concorrenti (Aia-Amadori-Fileni etc.) producono e commercializzano con volumi di produzione e di vendita raddoppiati se non addirittura triplicati e noi invece dobbiamo restare a casa e fare da spettatori a queste loro performance. Una regione,quale la nostra che potrebbe camminare da sola con le proprie risorse ed invece ci troviamo difronte ad un territorio che sta morendo e spopolandosi di gente e quello che è peggio dei giovani in cerca di futuro altrove e lontano dalle loro terre native. Le nostre principali aziende molisane quali la Gam,lo Zuccherificio di Termoli,l’Ittierre di Isernia e altre piccole realtà produttive sono tutte in difficoltà lasciando sulla strada un popolo di cassintegrati e mobilitati senza lavoro e senza futuro. Si vive nella disoccupazione totale che genera povertà collettiva alimentando cosi il fuoco dell’illegalità e del lavoro nero. Siamo stanche di tutto questo,siamo sfiduciate di tutti e di tutto ma ancora ostinate a resistere e lottare per i nostri diritti,per il nostro lavoro,per il nostro futuro. Abbiamo sempre e comunque in ogni sede sostenuto il sindacato e per tutte queste ragioni vi chiediamo di aiutarci affinché la nostra vertenza vada a buon fine. Siamo convinte delle vostre sensibilità,siamo sicuri che vi farete sentire perché siamo in fin dei conti il cuore pulsante di questa azienda.Con Osservanza.
Bojano,14/01/2014 Un Gruppo di Lavoratrici della GAM

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