La Consigliera di Parità della Regione e il Coordinamento degli Stati generali delle donne aderiscono al Comitato per la salvaguardia della Corte d’Appello

La Consigliera di Parità della Regione Molise insieme al Coordinamento degli Stati generali delle donne del Molise hanno aderito al “Comitato unitario per la salvaguardia della Corte d’Appello di Campobasso e della giustizia di prossimità”. Condividiamo la battaglia -afferma la Consigliera Lembo-, promossa dall’Associazione nazionale magistrati-Sezione Molise presieduta dal giudice Vincenzo Di Giacomo, a tutela dell’autonomia regionale e dei diritti dei molisani. Sopprimere la Corte di Appello di Campobasso avrebbe effetti disastrosi per tutta la comunità molisana, sotto il profilo sociale, economico e della sicurezza pubblica- infatti come è stato più volte ripetuto, le anzidette soppressioni comporterebbero prevedibilmente anche la successiva chiusura di altri Uffici pubblici istituiti su base regionale con drastica riduzione della popolazione determinata dai conseguenti trasferimenti delle famiglie dei relativi impiegati in altre sedi fuori regione, con tutti i conseguenti effetti dirompenti . La soppressione della Corte di Appello e le successive soppressioni degli altri Uffici Giudiziari o paragiudiziari di cui si parla comporterebbe inoltre la scomparsa di fondamentali presìdi di legalità nella nostra regione, che è confinante con regioni afflitte dalla piaga della criminalità organizzata, col concreto e gravissimo pericolo della sua estensione anche nel nostro territorio. Condividiamo- prosegue la Lembo- la preoccupazione che questo processo comporterebbe onerosissimi costi e disagi per le parti processuali, i loro difensori, i periti, i Ctu, i testimoni e quant’altri, costretti a spostarsi in territori lontani per presenziare ai processi, con ulteriore aggravio dei tempi e dei costi, ancora più gravosi per i cittadini meno abbienti, oltre che per gli anziani e per i minori. La giustizia, insieme ad altri diritti fondamentali quali la salute, la sicurezza e la libertà, rappresenta uno dei più importanti diritti umani e uno dei pilastri su cui è fondata una società civile, un risparmio sui costi non equivale ad una migliore qualità della giustizia. Sono certa- conclude la Consigliera- che uniti vinceremo questa battaglia in nome di tutti i cittadini molisani, insieme si può! Una nota positiva in questo frangente è una magistratura sempre pù rosa , infatti rispetto agli anni precedenti nella popolazione dei magistrati in servizio si ribalta il rapporto tra uomo e donna, pur rimanendo attorno alla parità: 50,7% donne e 49,3% uomini, una piccola grande rivoluzione se si pensa che alle donne è stato aperto l’accesso in magistratura appena 50 anni fa! Ci sono due donne nel consiglio direttivo della Scuola superiore della magistratura. Sono molte le donne ai vertici delle correnti della magistratura associata. Ed è lontano il tempo in cui le (poche) donne che entravano in magistratura finivano confinate nella riserva indiana della giustizia minorile. Un vero cambio di rotta a di poco clamoroso per un mondo tradizionalista come quello delle toghe. Il Molise è in linea con questo cambiamento che vede più donne magistrato ai vertici grazie alla recente nomina di Presidente della Corte d’Appello di Rossana Iesulauro. Una scelta eccellente . Alla Presidente sono rivolti i miei auguri di buon lavoro.

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