Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto: i rifiuti tossici in Molise

vincenzo musacchio coreaStando ai vari atti giudiziari che sto rileggendo in questi giorni sembra emergere chiaramente che l’organizzazione del traffico dei rifiuti, per conto della camorra, anche in Molise, era affidata a Cipriano Chianese, un colletto bianco, un avvocato (chiamato “il signore delle ecomafie”). I rapporti che questo individuo ha intrattenuto per organizzare lo sversamento illegale in Campania, in Lazio, e nel nostro Molise delineano con chiarezza il business miliardario dell’ecomafia ed il chiaro coinvolgimento anche della nostra regione.

Nelle oltre novanta pagine di atti, ci sono i nomi dei vari personaggi appartenenti ai clan della camorra e ci sono i nomi delle imprese “criminali” che parteciparono a questo sistematico e mortale inquinamento di ettari ed ettari di terreni – anche qui da noi in Molise – e che hanno sulla coscienza un bel numero di morti per tumore.

C’è la politica come referente per risolvere i vari ostacoli, ci sono le intercettazioni, e soprattutto ci sono i rapporti con la pubblica amministrazione, ci sono i nomi dei funzionari che facevano finta di controllare le discariche; ci sono i nomi di politici noti, di funzionari della Provincia e della Regione; ci sono i nomi delle aziende che organizzavano il trasporto e lo sversamento dei rifiuti, quelli dei gruppi criminali coinvolti, degli avvocati e persino dei magistrati. Io ritengo, ma spero di sbagliarmi, che il Molise abbia subito uno tra i più efferati crimini ambientali commesso in Italia negli ultimi cinquan’anni. L’avvocato Chianese nei suoi interrogatori di polizia afferma che questo sistema aveva bisogno assoluto della compiacenza di ispettori delle Asl e di funzionari della pubblica amministrazione addetti ai vari controlli. Compiacenza che lui dice di aver conquistato attraverso i classici favori clientelari. Aiutando familiari e congiunti dei vari protagonisti in cambio della loro complicità e del loro silenzio. In questo modo, si rilasciavano e rinnovavano autorizzazioni non dovute; i controlli sulle discariche avvenivano solo sulla carta. Si controllavano solo le bolle di accompagnamento che, di solito, erano false o manomesse. Anche se la maggior parte dei reati saranno ormai prescritti sarebbe bello per noi molisani sapere con chiarezza nomi e cognomi di chi è stato artefice e carnefice della distruzione di questa bellissima regione. Perchè se ci sono rifiuti tossici in questo territorio (e ci sono e lo dicono gli atti giudiziari) qualcuno li ha portati e quindi ha avuto dei complici in loco. Alcuni di questi nomi sono emersi nelle indagini da parte soprattutto della Procura di Larino ma sono ancora molti i colpevoli di complicità e di correità. Molti che dovrebbero solo tacere e che invece oggi parlano e appaiono persino strenui difensori dell’ambiente. I molisani non devono dimenticare e noi di Co.Re.A ci impegneremo con tutte le nostre forze affinchè ciò non accada.
(Dr. Vincenzo Musacchio – Presidente Commissione Regionale Anticorruzione del Molise)

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