Imu agricola: i sindaci dell’Unione dei Comuni Basso Biferno incontrano il Prefetto Di Menna

In data Martedì 10 Marzo 2015 alle ore 12.30 (P.za Gabriele Pepe, 24) i sindaci dell’Unione dei Comuni Basso Biferno (Campomarino, Larino, Portocannone, San Martino in Pensilis, Ururi, Guglionesi, Petacciato, San Giacomo degli Schiavoni, Montecilfone e Montenero di Bisaccia), accompagnati dal coordinatore del Comitato Agricolo Basso Molise Domenico De Camillis e da Michele Savini (agricoltore di Campomarino), verranno ricevuti dal Prefetto di Campobasso S.E. Francescopaolo Di Menna per discutere sull’imposta sui terreni agricoli e  per sottoporre allo stesso un documento approvato in data 14.01.2015 da agricoltori professionali e pensionati del Basso Molise. Considerata la rilevanza della questione, tutti gli organi di informazione, i rappresentanti e operatori della categoria agricoltori, sono invitati a partecipare. In particolar modo, nel documento si evidenzia che:
–    Tale imposta, oltre ad essere iniqua, è anche particolarmente esosa per le aziende agricole poiché costringe le stesse in termini di “cassa” a pagare nell’anno in corso (2015) l’ammontare di un biennio (2014-2015);
–    Tale imposta ha carattere “vessatorio” in quanto introduce la tassazione degli strumenti di lavoro (terreni agricoli per chi li coltiva);
–    Tale imposta crea disparità sociali da parte del Governo: per fronteggiare il bonus degli 80 euro in favore dei lavoratori dipendenti, “carica” da un punto di vista tributario il mondo agricolo, attuando in tal modo una sorta di “patrimoniale dei poveri”;
–    Tale imposta si configura come una beffa nell’anno di “EXPO 2015”: negli auspici del Governo e degli organizzatori dovrebbe porre al centro dell’attenzione mondiale l’importanza dell’agricoltura e per riflesso il valore del Made in Italy;
–    Da oltre dieci anni le quotazioni nazionali delle materie prime agricole sono scivolate talmente in basso da compromettere la convenienza economica di molte delle coltivazioni che erano il fiore all’occhiello dell’area basso molisana (cerealicole, bieticoltura, olivicoltura, vitigni e orto-frutticole);
–    Nell’ultimo anno i redditi delle aziende sono ulteriormente crollati di oltre il 15% contro una media europea dell’1,7%.

Pertanto lo stesso Comitato Agricolo Basso Molise, segnala che le modifiche apportate nel primo passaggio parlamentare al Senato sono decisamente insufficienti (Decreto legge 25.01.2015 n.4), come più volte segnalato da alcune delle OO.SS di categoria. E’ inoltre pressoché scontata la proroga al 31 marzo p.v. per i versamenti del 2014, accordata precedentemente da quasi tutte le amministrazioni comunali. E’ ancora poco rilevante il riconoscimento di una detrazione di 200 euro, a decorrere dal 2015, per gli agricoltori professionali (IAP e CD) nella c.d. “collina svantaggiata”. Restano senza risposta l’iniquità a danno dei pensionati (ex agricoltori) i quali non hanno alcuna agevolazione e che, in un contesto simile, devono far fronte con miseri redditi al nuovo balzello. Tale imposta non può essere indubbiamente assoggettata a quei terreni marginali e con scarsa produttività o, peggio, interessati da eventi e calamità naturali. Resta infine assolutamente necessario che tutte le amministrazioni comunali (compresa quella di Termoli) diano prova di sensibilità nei confronti della categoria degli agricoltori e, nel più breve tempo possibile, dovrebbero applicare la più bassa aliquota possibile (4,6 %o), consentendo in tal modo di “alleviare” il danno a carico delle aziende agricole.

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