Il Papa incontra i giovani a San Pietro. Dal Molise una rappresentanza della Pastorale giovanile diocesana (Video)

L’appuntamento fissato per il 18 aprile , lunedì dell’angelo, è stata una sfida persino per gli organizzatori.
Nell’annuncio dell’evento: << Abbiamo bisogno di segni di speranza come questo» ha affermato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), e «Incoraggiamo chi guarda alle comunità cristiane come custodi del futuro» invece don Michele Falabretti, del Servizio nazionale di pastorale giovanile.

VIDEO arrivo di Papa Francesco

VIDEO rappresentanza molisana a San Pietro con don Donato Colacicco

Colmo di significato anche il logo scelto l’ICHTUS, un pesce formato da tanti cerchi azzurri disposti intorno alla croce-occhio. “Con la sua forma vitale, nuota nel mare della storia degli uomini, solcando le onde con fiducia. Il colore arancione della croce rimanda al sole del giorno di Pasqua, mentre i cerchi azzurri evocano tante piccole gocce d’acqua, memoria del Battesimo, fonte di unità. Il titolo #seguimi, con il segno grafico # che simboleggia la ricerca, richiama la sequela, cioè una ricerca del senso della propria esistenza che si rinnova nella comunione dei fratelli e delle sorelle con il Padre, nell’Amore del Figlio”.

Dal Molise una rappresentanza della Pastorale giovanile diocesana guidata da don Donato Colacicco ha partecipato all’evento, accompagnati anche durante il viaggio da Mons. Bregantini, che ha voluto condividere proprio con i giovani l’attesa e l’emozione dell’evento.

( foto MDL)

Sveglia alle 5 del mattino, viaggio, circa 25 gradi percepiti in Piazza, file alla metro, rientro alle 2 del mattino dopo, ma l’emozione e la gioia sui volti dei ragazzi e degli accompagnatori è stata impagabile, questo è uno di quegli eventi che resterà nella storia. << Papa Francesco ha ridato speranza di futuro, dopo la pandemia con una cruenta guerra in atto, a tanti giovani ed adolescenti disorientati e sfiduciati>>.

Ragazzi della Pastorale giovanile diocesana


Queste le premesse, ma ciò che si è vissuto è andato oltre ogni aspettativa, sia per chi ha organizzato che per i tanti, preventivate 20mila, ma arrivati poi a circa 80 mila presenze.
Una giornata di vera ripresa, dove sono stati gli adolescenti i protagonisti, non solo con la loro presenza, ma soprattutto con la testimonianza forte, di malessere e poi ripresa, la pandemia se vogliamo, oltre alla questione sanitaria, ha segnato una intera generazione di ragazzi ed adolescenti, che ancora oggi ne portano il segno.

Blanco, durante l’esibizione di Blu Celeste


Atteso l’intervento musicale del giovane rapper e vincitore di Sanremo Blanco, ma ancora di più l’arrivo di Papa Francesco, che ha salutato i giovani in piazza passando tra loro.


Semplice, incisivo e diretto, come lui sa essere, si è rivolto alla piazza con queste parole: << «Grazie di essere qui! Questa piazza attendeva da tempo di riempirsi della vostra presenza, dei vostri volti, e del vostro entusiasmo. Due anni fa, il 27 marzo, venni qui da solo per presentare al Signore la supplica del mondo colpito dalla pandemia. Forse quella sera eravate anche voi nelle vostre case davanti al televisore a pregare insieme alle vostre famiglie. Sono passati due anni con la piazza vuota e alla piazza è successo come succede a noi quando facciamo digiuno: abbiamo voglia di mangiare e, quando andiamo a mangiare dopo il digiuno, mangiamo di più; per questo si è riempita di più: anche la piazza ha sofferto il digiuno e adesso è piena di voi! Oggi, tutti voi, siete insieme, venuti dall’Italia, nell’abbraccio di questa piazza e nella gioia della Pasqua che abbiamo appena celebrato. Gesù ha vinto le tenebre della morte. Purtroppo, sono ancora dense le nubi che oscurano il nostro tempo. Oltre alla pandemia, l’Europa sta vivendo una guerra tremenda, mentre continuano in tante regioni della Terra ingiustizie e violenze che distruggono l’uomo e il pianeta. Spesso sono proprio i vostri coetanei a pagare il prezzo più alto: non solo la loro esistenza è compromessa e resa insicura, ma i loro sogni per il futuro sono calpestati. Tanti fratelli e sorelle attendono ancora la luce della Pasqua».

Per poi chiudere con un incoraggiamento: << Cari ragazzi e ragazze, voi non avete l’esperienza dei grandi, ma avete una cosa che noi grandi alle volte abbiamo perduto. Per esempio: con gli anni, noi grandi abbiamo bisogno degli occhiali perché abbiamo perduto la vista o alle volte diventiamo un po’ sordi, abbiamo perduto l’udito…O, tante volte, l’abitudine della vita ci fa perdere “il fiuto”; voi avete “il fiuto”. E questo non perdetelo, per favore! Voi avete il fiuto della realtà, ed è una cosa grande >>.

MDL

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