Fuochi d’artificio e ordinanze di divieto, molte delle ordinanze emesse sono nulle

Riceviamo e pubblichiamo
Leggo e anche riscontro che sono state emesse diverse ordinanze contingibili e urgenti che vietano di far esplodere ogni genere di fuochi d’artificio e prodotti pirotecnici.
Ebbene i fuochi d’artificio in commercio, destinati ai consumatori, sono marcati CE e rispettano pertanto i requisiti della direttiva europea 2013/29UE, regolarmente attuata in Itali, il cui articolo 1 così recita:la presente direttiva stabilisce norme volte a realizzare la libera circolazione degli articoli pirotecnici nel mercato interno assicurando un livello elevato di protezione della salute umana e di sicurezza pubblica nonché la tutela e l’incolumità dei consumatori, e tener conto degli aspetti pertinenti connessi alla protezione ambientale.

Pertanto essendo marcati CE, sono stati progettati, costruiti e testati secondo normative tecniche CEN/UNI volte ad assicurare il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza, che non hanno motivo di essere considerati pericolosi per le persone, per gli animali o per l’ambiente. Occorre quindi distinguere i cosiddetti “botti” (track, cipolle), sicuramente pericolosi e proibiti, dai fuochi d’artificio acquistabili in apposite rivendite munite di autorizzazione prefettizia.

Numerosi sindaci ultimamente, dopo aver rilasciato licenze ambulanti provvisorie per la vendita di giochi pirici, hanno emesso ordinanze di divieto di accensione fuochi definite “contingibili e urgenti” che presentano sovente una cattiva interpretazione dell’articolo 57 del TULPS (che riguarda unicamente spettacoli realizzati da professionisti e presenza di pubblico) ed un errata interpretazione dell’articolo 54 del TUEL, ovvero che non è consentito alle ordinanze sindacali ordinarie di derogare a norme legislative vigenti (che caratterizzano in questo caso uso e detenzione di materiale pirotecnico), e una mancata comunicazione preventiva delle stesse presso l’ufficio del Prefetto, criterio necessario e obbligatorio per la loro attuazione.

Molte delle ordinanze emesse quindi sono nulle, e anche se la contravvenzione venisse emessa sarebbe facilmente impugnabile davanti al giudice di pace. Ognuno con i propri soldi decide ovviamente cosa farci, e in quest’ottica i fuochi artificiali sono un bene di consumo come qualsiasi altro (e danno da vivere a centinaia di famiglie in tutta Italia), pertanto noi del settore non accettiamo campagne discriminatorie e offensive verso chi questi articoli li utilizza per svago o per lavoro, ovviamente rispettando tutte le precauzioni necessarie. chiedendo rispetto per i tanti operatori che operano nel settore pirotecnico e per i tanti, tantissimi cittadini che si divertono nell’accensione di un fuoco d’artificio e che hanno la colpa di non andare a disturbare i politici e di non far sentire sufficientemente la propria voce, auguro a tutti, anche a voi, un gioioso natale e capodanno pirotecnico.

Pirogiochi di Michele Rosa

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