Formazione professionale, biomasse e edilizia sociale: temi discussi in Consiglio regionale

Il Consiglio Regionale del Molise “…impegna il Presidente della Giunta Paolo Di Laura Frattura a fare tutto ciò che è in suo potere al fine di annullare in autotutela le determine dirigenziali numero 23 e 24 del 2014 che autorizzano la realizzazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile da biomasse nei Comuni di San Popo Matese e Campochiaro”.  E’ questo il dispositivo della mozione presentata dalle opposizioni, concordato con la maggioranza e  votato alla UNANIMITA’al termine di una seduta che ha richiesto alcune sospensioni per trovare una intesa tra i due schieramenti. Il numeroso pubblico presente in aula sin dal mattino, interessato alla problematica, ha accolto con favore la votazione sottolineandolo con un sentito applauso. E’ stato questo l’argomento principe della riunione  odierna che è stata chiusa dal Presidente Vincenzo Niro, poco prima delle ore 18,30 e aggiornata a martedì prossimo 30 settembre, alle ore 11,00.
Subito dopo le rituali comunicazioni all’aula del Presidente Niro, tra cui quella riguardante l’assenza giustificata del Governatore  Paolo Di Laura Frattura, lo stesso Niro ha dato lettura di una nota a firma del vice presidente dell’esecutivo, Michele Petraroia, riguardante la risposta in ottemperanza ai contenuti  dell’ordine del giorno sulla formazione professionale votato dal Consiglio  nell’incontro ultimo del 17 settembre nel quale si chiedeva all’assessorato alle politiche del lavoro di effettuare una ricognizione di fondi residui da destinare eventualmente al settore  per evitare che 90 lavoratori del comparto , impegnati nel progetto Siro, alla scadenza del progetto in cui sono coinvolti (30 settembre 2014) rimanessero senza occupazione. Per proseguire fino al 31 dicembre è stato detto nella scorsa seduta occorrerebbero altri 900 mila euro, che non sono disponibili nelle casse della Regione.
“Dalle riunioni svolte – si legge nella nota di Petraroia – in modo condiviso, è stata ribadita l’esigenza di approntare una legge quadro regionale sulla integrazione sistemica di istruzione, formazione professionale, orientamento e conoscenza, valutando positivamente la scelta dell’amministrazione di coinvolgere in un gruppo istruttorio oltre alla struttura tecnica e all’avvocatura regionale anche le parti sociali.  E’ emerso, inoltre, il valore strategico delle attività di orientamento e formazione professionale in Molise, in cui mediamente sono occupati 500 addetti per 46 enti accreditati, a cui si sono aggiunti, nel corso degli anni, altri Enti non  accreditati, ma che hanno operato nel comparto fino a giungere a 98 Enti….Dalle riunioni effettuate – si legge ancora – è scaturita la obbligatorietà delle procedure europee sui bandi pubblici in materia di accoglienza, orientamento e formazione, e in tale quadro giuridico vincolante sono stati individuati gli appostamenti finanziari sul POR 2014-2020, sul Piano Garanzia Giovani 2014-2016 e su altri Avvisi di prossima emanazione per 1,8 milioni di euro sull’Obbligo formativo Triennale o su altre attività rinvenienti dai residui del POR FSE 2007-2013 da mettere sempre a bando. Al termine delle sessioni di lavoro e, grazie alla condivisione unanime della Commissione Tripartita Regionale, è stato inserito un comma aggiuntivo all’Accordo Quadro di recepimento del decreto ministeriale dello scorso 4 agosto sugli ammortizzatori sociali in deroga che consente di evitare la rescissione dei rapporti di lavoro agli operatori impegnati al di fuori del sistema di formazione professionale nell’arco temporale 2007-2014. Fermo restando la libera adesione dei singoli Enti e di ogni singolo operatore, è stato condiviso un percorso che ha visto insediare un gruppo tecnico composto dalla struttura regionale e dalle parti sociali a cui è demandato il compito di implementare in termini operativi sia le soluzioni di prospettiva che le tutele degli enti e degli operatori impegnati nel progetto Siro per il periodo 2007-2014”.
Nella nota, quindi, sono state esplicitate le attività svolte, i confronti tecnici tenuti e le riunioni sindacali effettuate con relative conclusioni circa il mantenimento dei livelli occupazionali anche utilizzando gli ammortizzatori in deroga. Sul testo il consigliere Monaco ha chiesto ed ottenuto una sospensione tesa a chiarire il percorso illustrato dichiarandosi, al ritorno in aula, soddisfatto per gli approfondimenti e le linee d’azione indicate.
L’ex presidente, Iorio, invece, ha riconfermato i dubbi espressi nella scorsa seduta ribadendo che la problematica “andava affrontata all’interno di una procedura straordinaria”.

A questo punto il Presidente Niro ha promosso una riunione tra i consiglieri regionali e  gli amministratori dei comuni interessati dagli impianti di produzione elettrica, presenti in aula, unitamente al Presidente della Provincia di Campobasso, De Matteis, anche egli presente. E’ stato il sindaco di Campochiaro, Carlone, ad illustrare le motivazioni che sono alla base della contrarietà alla installazione delle centrali, già autorizzate, nei territori dei comuni di San Polo e Campochiaro. Inquinamento ambientale, tutela della salute, aspetto turistico e paesaggistico, sviluppo economico del territorio che deve passare attraverso il Parco del Matese,  la presenza di varie attività, sono solo alcuni dei contenuti  più significativi segnalati da Carlone e ripresi anche nell’intervento del Presidente della Provincia, De Matteis. Insomma un fronte del no, compatto, contro le centrali che non favorirebbero lo sviluppo dell’area matesina. Alla ripresa dei lavori si è sviluppata in aula una discussione abbastanza vivace sulla tematica, fortemente sentita dagli amministratori e popolazioni interessate, con il coinvolgimento di quasi tutti  i consiglieri presenti che,  sia pure con interventi di natura diversa, hanno manifestato il loro impegno alla salvaguardia dell’area interessata Le due mozioni presentate sull’argomento, una del movimento cinque stelle e l’altra dai consiglieri Fusco Perrella, Lattanzio, Iorio, Cavaliere e Micone, sono state accorpate in una nuova mozione (l’iscrizione e la immediata discussione sono state votate alla unanimità) che ha fatto praticamente la sintesi, ed è quella il cui dispositivo alla fine è stato modificato e votato alla unanimità.
Ha iniziato la serie degli interventi il consigliere Federico “occorre preservare i diritti dei cittadini, attraverso la loro tutela”, seguito dalla consigliera Fusco Perrella “vogliamo che ci sia una scelta condivisa”. Hanno preso poi la parola la consigliera Lattanzio “avevamo promesso altre cose in campagna elettorale, chiedo il rispetto del territorio”, Micone “l’area del Matese è considerata ad alto pregio naturalistico. La logica di chi ha proposto la costruzione è solo economica”, l’assessore  Facciolla “ritengo la mozione illegittima, non può essere il presidente ad annullare le determine dirigenziali. L’interesse della popolazione è che la costruzione non sia nociva”, Cotugno consegna un ordine del giorno al presidente Niro e ne chiede  la iscrizione  “ per contribuire al rispetto del territorio e dell’ambiente”.
Contro la iscrizione dell’ordine del giorno si sono schierati l’ex governatore Iorio e il consigliere del movimento cinque stelle, Federico, ritenendo che si dovesse concludere con la votazione, la discussione della mozione. Dopo due rapidissimi interventi dei consiglieri Cotugno e Ciocca che hanno definito un “precedente negativo” la contrastata richiesta di iscrizione dell’ordine del giorno , hanno preso la parola i consiglieri Lattanzio, Sabusco, Cavaliere e Manzo che hanno replicato sostenendo che “ci sono stati dei precedenti” e che in ogni caso andava portata a votazione prima la mozione in esame.
Il capogruppo del PD, Totaro, imitato dal consigliere Cotugno, per verificare la possibilità di trovare una intesa con le opposizioni, ha chiesto, ed ottenuta, una sospensione dell’assemblea. Dopo una battuta del consigliere Micone “il passaggio andava fatto prima. Ai cittadini non interessa quale provvedimento si adotta, ma solo che le centrali non si realizzino”, il Presidente Niro ha sospeso la seduta.   Alla ripresa Niro legge una nuova formulazione del dispositivo della mozione, concordato, a cui fa seguito il ritiro da parte del consigliere Cotugno dell’ordine del giorno della maggioranza. Con le dichiarazioni di voto favorevole dei consiglieri Fusco Perrella, Cavaliere (e’ un primo passo avanti), Federico, Cotugno, Ciocca, Iorio, Totaro,  Ioffredi, Di Pietro, Lattanzio, gli assessori Facciolla e Petraroia, la mozione così come modificata, è stata messa ai voti dal Presidente Niro, ottenendo l’unanimità.
Si è passato poi all’esame della proposta di legge regionale n.46, di iniziativa della Giunta Regionale, concernente la “istituzione dell’Ente Regionale per l’edilizia sociale”, la cui inversione all’ordine del giorno è stata chiesta ed ottenuta dalla relatrice, la consigliera Lattanzio.
Lattanzio ha affermato, tra l’altro, che la “proposta di legge tende a riformare una materia complessa e delicata, di particolare interesse sociale. Il suo impianto è stato studiato e approfondito, nelle sedi competenti, in modo attento e puntuale….La proposta entra significativamente nella sfera, con atto programmatorio del governo, della tutela dei servizi abitativi in favore delle fasce di popolazione più bisognose, alla luce dei principi costituzionali di uguaglianza e solidarietà….La proposta in questione, avente ad oggetto l’istituzione dell’ente regionale per l’edilizia sociale (ErES), converte gli attuali Istituti Autonomi per le case popolari, presenti a Campobasso e ad Isernia, in un unico organismo, secondo criteri di agibilità funzionale e di contenimento dei costi, nell’ottica di una efficace ed efficiente attuazione delle politiche per la casa. Il testo normativo risulta elaborato in 19 articoli”. Dopo una rapido intervento del consigliere Ciocca è intervenuto l’ex presidente Iorio per chiedere un aggiornamento della discussione per un approfondimento sulla materia e per eventuali emendamenti, dopo aver ascoltato la Giunta Regionale che, tramite l’assessore Nagni,al termine del suo intervento,  non ha escluso un rinvio alla prossima seduta.Dopo rapidi interventi dei consiglieri Manzo, Fusco Perrella, Lattanzio (la relatrice si è dichiarata favorevole al differimento) e l’assessore  Petraroia, il presidente Niro ha comunicato il completamento della discussione sull’argomento alla prossima seduta di martedi 30 settembre alle ore 11,00, quale primo punto in agenda.
Al secondo punto, invece, ci sarà un argomento per il quale il consigliere Totaro aveva chiesto l’inversione (proposta di legge regionale n.66, di modifica alla legge regionale 2 agosto 2002 “nuove disposizioni sulle nomine di competenza regionale”). Lo stesso Totaro ha poi chiesto di rinviarlo al prossimo incontro.

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