Expo, il Molise riparte da Agnone e rilancia il progetto per la marca adriatica

I vessilli di 3 regioni, 7 provincie e 31 comuni, hanno fatto da sfondo alla manifestazione conclusiva sul “Prodotto Topico” in cui una giuria con docenti universitari, esperti e operatori turistici si sono cimentati per scegliere il miglior piatto locale come emblema della cultura enogastronomica del territorio. Un format semplice che ha animato e coinvolto decine di comunità di Marche, Abruzzo e Molise in eventi che si sono susseguiti dallo scorso mese di marzo e si chiuderanno il 30 agosto a Vasto, unendo tradizioni popolari, riscoprendo radici millenarie e valorizzando musica, arte, borghi, archeologia, usi e costumi frettolosamente accantonati per inseguire le mode dell’omologazione planetaria che uniforma i gusti, i sapori ed i saperi in un appiattimento conformista che cancella tutto ciò che è minore, piccolo, marginale e semplice.

La manifestazione del 20 agosto in Agnone è stata l’occasione per ricordare gli appuntamenti pregressi e futuri di quella comunità all’EXPO’ di Milano con la sfilata delle Ndocce sui Navigli del 26 settembre e la gratificazione mondiale riservata alla “Locanda Mammì” scelta per il secondo piatto nella cerimonia di accoglienza del Ministro Maurizio Martina con i rappresentanti di tutti i paesi esteri presenti all’EXPO’.

Agnone, a differenza di altre località, ha reagito alla crisi investendo sulla cultura, sul turismo, sull’agroalimentare di qualità, sull’accoglienza degli immigrati e sulla promozione del territorio. Si pensi al libro “VITELIU’” di Nicola Mastronardi che ha aperto l’incontro del 20 agosto intitolato emblematicamente “SIGNORI GLI ITALICI” per ricordare 3 millenni di storia italiana dai Piceni agli Irpini, passando per i Frentani, i Marsi, gli Osci, i Caraceni, i Peligni, i Pentri e i Caudini.

Ma la riflessione non si è limitata a rilanciare nel futuro i tratti identitari di secoli di origini comuni, ed ha riproposto con l’intento conclusivo del Vice Presidente della Regione Molise, Michele Petraroia, il Progetto della MARCA ADRIATICA unendo ai sensi del comma 8 dell’art.117 della Costituzione, Abruzzo Marche e Molise.

Questa ipotesi, già lanciata cinque anni fa proprio ad Agnone in un’iniziativa con l’allora Sindaco di Vasto Giuseppe Tagliente e con il Professor Filippo Salvatore della Concordia University di Montreal, può rappresentare la migliore risposta al tentativo di destrutturare i poteri locali con un rigurgito neocentralista che mira a cancellare o ridimensionare ogni ruolo di governo intermedio dei territori e delle regioni.

Per il Movimento Regionale dei Cristiano Sociali, che si è schierato apertamente a sostegno del Documento-Appello del 14 aprile lanciato dalla Diocesi di Trivento alle istituzioni nazionali per offrire una nuova opportunità e parità di diritti alle Aree  Interne, non si può che indicare la strada virtuosa scelta da Agnone a modello da seguire per costruire una nuova dimensione amministrativa nella Macroregione Adriatica con Abruzzo, Molise e Marche.

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