Esodo di insegnanti molisani, la Uil Scuola scrive ai presidenti di Giunta a e Consiglio regionale

Egregi Presidenti, siete certamente a conoscenza della situazione in cui versano i docenti della scuola e le vicende che hanno vissuto dall’approvazione della Legge 107/2015 artisticamente denominata “La Buona Scuola”. La sua prima applicazione, nel corrente anno scolastico, ha creato continui problemi a tutti gli operatori: Ata, Dirigenti, Docenti e persino Uffici Scolastici Territoriali, nonostante i continui proclami del Ministro, tant’è che persino il Presidente del Consiglio ha ammesso in una sua dichiarazione “…nella scuola qualche errore lo abbiamo commesso…”

All’indomani della pubblicazione dei movimenti per la scuola primaria, nelle fasi B) C) e D) pubblicati in data 29 Luglio, (ritardati senza nessuna spiegazione rispetto alla data programmata del 26 luglio), i risultati hanno evidenziato fin da subito una serie di errori ed incongruenze che generano reclami, richiesta di interventi, presentazione di ricorsi e diffide.

Una enorme varietà di situazioni che spaziano dalla mancata attribuzione delle tutele di legge 104, alla dubbia applicazione del principio di viciniorietà, al mancato rispetto dei punteggi attribuiti ad ogni docente, in assenza della pubblicazione da parte degli uffici scolastici territoriali dei movimenti distinti per fasi.

Insegnanti con 70 e più punti spediti a Bergamo piuttosto che a Padova ed insegnanti con 12 punti, stessa fase, stessi requisiti assegnati in Molise. Tante maestre stanno facendo in queste ore le valigie e non di certo per andare in vacanza in località di mare con la famiglia. Per andare lontano, abbandonare il Molise: una strada senza ritorno. Ferie saltate e piani familiari sconvolti come effetto di un esodo senza precedenti, per questi docenti la cattedra di ruolo ha davvero un sapore amaro. Non si sa quali percorsi abbia seguito l’algoritmo nell’elaborare i dati, è certa, però, la presenza di macroscopiche incongruenze che rendono ancora più indigesto un boccone di per se già amaro. Al disagio già descritto si aggiunge quello generato alle persone per le successive procedure di passaggio dagli ambiti territoriali alle singole scuole e per la partecipazione alle operazioni di assegnazioni provvisoria, ultima nave della speranza per riavvicinarsi alla famiglia.

Le nostre sedi sindacali sono state subito prese d’assalto da parte dei docenti allo scopo di ricevere informazioni e spiegazioni… perché, quello che amareggia ancora di più, è il fatto di non avere nessuna interfaccia con cui poter parlare, il progetto di vita di una persona, ripeto persone e non numeri, è affidato ad un algoritmo che sentenzia senza appello!

I nostri docenti devono essere messi in sicurezza e non è tollerabile che intere famiglie vengano trascinate nella prostrazione senza nemmeno saperne il perché. Siamo abituati a pensare che uno Stato civile debba dare delle risposte ai propri cittadini e, per dirla tutta, sul punto, è la legge stessa che ne sancisce l’obbligo.

Mi permetto di riportare una lettera inviatami da una nostra docente: “Siamo nell’agosto del 2016, non credevo che ci si potesse ridurre a cadere così in basso. Sono un’insegnante di scuola primaria assunta nel 2015 con la fase C), adesso dopo un anno di prova mi trovo ad essere “sbattuta” ad oltre 800 km da casa. Non si riesce a capire con quale criterio sia stata fatta l’assegnazione dei posti, in quanto non è stato rispettato alcun punteggio, criterio o graduatoria; non conosco nessuna scuola di quella provincia e neanche in quale comune andrò ad insegnare perché adesso mandare il mio curriculum a tutte le scuole dell’ambito -in cui sono stata trasferita- e aspettare che qualche dirigente mi “scelga” per la sua scuola e se non vengo scelta sarò indirizzata d’ufficio ad una scuola per tre anni, ma è questo il modo di trattare una persona, madre di famiglia, vincitrice di concorso, con tanti anni di insegnamento alle spalle?
La politica ha il dovere di dare un chiarimento al più presto su questa scabrosa vicenda, affinchè vengano riviste le assegnazioni senza alcun favoreggiamento, in maniera onesta.
Spero che la politica faccia il suo dovere, facendo rispettare le regole da seguire per l’assegnazione dei posti, in quanto tutte le altre regioni si stanno muovendo e non vorrei far parte dell’unica regione incapace di reagire alle ingiustizie”.

Come si evidenzia in questa lettera si chiede l’intervento della politica locale e questo trova la mia piena condivisione; il sindacato che rappresento si è subito mobilitato, abbiamo raccolto tutte le segnalazioni del Molise e le abbiamo inviate alla Uil Scuola Nazionale per farle arrivare al Ministero nell’incontro previsto per questa mattina, inoltre agli Uffici Territoriali abbiamo chiesto chiarimenti sui criteri seguiti nel elaborare le domande; abbiamo messo a disposizione delle persone modelli di diffida, accesso agli atti e richieste di conciliazione per mettere in mora un’amministrazione sempre più in balia delle onde…. Si pensi che il 2 agosto era prevista la pubblicazione dei movimenti della Scuola Secondaria di I grado.

Le domande di assegnazione provvisoria della primaria sono bloccate e non c’è nessuna indicazione del Ministero!

Inutile dire che i nostri studi legali stanno affilando le armi per portare i casi più indigesti al vaglio della magistratura, non possiamo abbandonare questi nostri iscritti in questo momento.

Il sindacato ha fatto, fa e farà la sua parte, ma c’è bisogno che intervenga anche la politica locale, dopo l’emigrazione di migliaia di giovani mancava al Molise anche la partenza dei docenti, che per l’85% sono mamme costrette a lasciare tutti i loro affetti (figli, mariti, nipoti) per trasferirsi per i prossimi 3 anni e non solo. Continuerà ad esistere il Molise se tutti “emigrano”?

Chiedo pertanto che come in altre occasioni che i rappresentati delle istituzioni locali si facciano carico di questo enorme disagio che i docenti Molisani stanno vivendo, nelle sedi opportune (Consiglio dei Ministri, Conferenza Stato Regioni) e trovare politicamente, di concerto con le Organizzazioni Sindacali, delle soluzioni che consentano di avvicinare e/o riportare a casa il maggior numero possibile di docenti.

Nicolino FRATANGELO Segretario Regionale
Uil Scuola Molise

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