Di Giglio: Provare a fermare l’attività di riforma e cambiamento del PD molisano è lo sport del momento

Leggiamo le richieste di dimissioni dell’on. Venittelli nei confronti del segretario Micaela Fanelli.  Leggiamo di attacchi alla segreteria regionale. La causa strumentale?  Aver avviato la procedura per l’approvazione dello Statuto del Partito che dal 2007 non c’è mai stato. Cioè, ancora una volta, aver provato a muovere l’immobilismo.E’ tutto regolare. Abbiamo regolarmente licenziato una proposta di statuto che va di nuovo ai circoli a tutti i membri dell’assemblea, per raccogliere gli emendamenti e i contributi. Torneremo ad approvare la versione definitiva. Speriamo insieme! Altrimenti, attendiamo i punti di merito che non convincono, aperti alla discussione.  Qui chi vuole fermare il lavoro del Pd regionale trova contro non un singolo o un organo del partito, ma i cittadini e gli elettori!
Ora sappiamo che esiste chiaramente un asse dentro il Pd che vuole lasciare le cose così come stanno.  Noi stiamo provando a innovare: la scuola di partito per migliorare la qualità degli amministratori, la sede dove discutere, le feste per affrontare i temi veri, la carta costituzionale e cioè le regole del gioco chiare.
Tutte cose già fatte o che abbiamo tentato e stiamo tentando di portare in fondo.

Il partito e i cittadini ci chiedono di andare avanti sulla strada del rinnovamento e della proposta politica adeguata ai tempi. La segreteria chiede al segretario Micaela Fanelli di andare avanti con più forza e determinazione. Confidiamo nelle energie che ci vengono trasmesse dal tessuto sociale molisano, dai moltissimi amministratori, dai giovani, dai militanti, dagli iscritti del PD.  A loro guardiamo e pensiamo, ancor di più quando ci troviamo continuamente sul cammino chi vuole fermare il cambiamento.
Da loro e dalle migliaia di consensi avuti dai cittadini comuni, al momento del voto per la segreteria regionale del Partito Democratico del Molise, traiamo la convinzione che bisogna continuare tenacemente a lavorare.

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