Contrasto del bracconaggio: sequestrati 4 fucili, 86 munizioni, 4 richiami acustici elettromagnetici e 3 carcasse di cinghiali

Nei mesi di agosto e settembre sono state predisposte da parte dei Carabinieri Forestali una serie di attività di controllo finalizzate al contrasto del bracconaggio nella Provincia di Campobasso, che hanno portato alla denuncia di cinque persone ed al sequestro di armi, munizioni e mezzi di caccia non consentiti.
I controlli si sono concentrati soprattutto su alcune zone della’rea matesina, ove i Carabinieri Forestali hanno trovato alcuni richiami acustici elettromagnetici per il richiamo della quaglia, ben occultati nella vegetazione.
I Carabinieri Forestali hanno predisposto pertanto servizi di appostamento notturno che hanno permesso loro di sorprendere due perdone responsabili dell’uso dei richiami. I due sono stati conseguentemente deferiti all’Autorità Giudiziaria.

Con una attività congiunta e coordinata di due Stazioni dei Carabinieri Forestali limitrofe, sono stati altresì colti in flagrante tre cacciatori mentre si accingevano all’attività di macellazione di tre cinghiali appena abbatturi in epoca di divieto in agro del Comune di Mirabello Sannitico (CB).

Contestati i reati venatori dell’essercizio di caccia in epoca di divieto e con l’uso di mezzi di caccia non consentiti.

Sono stati complessivamente sequestrati 4 fucili, 86 munizioni, 4 richiami acustici elettromagnetici e 3 carcasse di cinghiali.

Riscontrate e contestate anche alcune violazioni amministrative in ambito venatorio, per un importo di 1.256, 00 euro. In particolare l’esercizio ndi attività venatoria in ambito territoriale di caccia diverso da quello autorizzato e l’addestramento di cani in area non consentita.

Queste attività si inseriscono in un più ampio programma di controlli volti a verificare in generale il rispetto nelle norme in materia di prelievo venatorio e come misura di implementazione delle azioni previste dal “Piano nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, approvato nel 2017 dalla Conferenza Stato – Regioni. Il Piano costituisce una necessaria e concreta risposta al preoccupante fenomeno del bracconaggio ai danni degli uccelli selvatici, anche tenuto conto degli impegni assunti dall’Italia in sede comunitaria ed internazionale.

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