Cisl Abruzzo e Molise: senza ripresa l’occupazione in Molise continua a scendere

lavoro domandaIl crollo dell’occupazione, l’assenza di politiche attive per favorire le assunzioni ed il reinserimento lavorativo dei disoccupati, la mancanza di risorse per il pagamento degli ammortizzatori, le grandi crisi aziendali come Gam Ittierre e Zuccherificio unite alla mancanza di una vera politica di sviluppo industriale, sono gli elementi che caratterizzano un Molise che non cresce.

Il mercato del lavoro in Molise anche per il 2013 continua a perdere persone: 15 mila occupati in meno dal 2008 ad oggi. Secondo i dati dell’Istat, pubblicati qualche giorno fa, anche il tasso di occupazione dei molisani tra i 15 e 64 anni segnala una riduzione di più di 3 punti percentuali. Il numero dei disoccupati, pari a 19.000, cresce di anno in anno, 4.000 persone in più sono senza un lavoro rispetto al 2012. Il tasso di disoccupazione nel 2013 ha raggiunto la soglia del 15,8%, superiore di quasi 4 punti percentuali alla media dell’Italia, pari al 12,2%. Anche il tasso di disoccupazione giovanile è fortemente incrementato: passando dal quasi 30% nel 2008 al 48.9% nell’ultima rilevazione dell’Istat. Crescono gli inattivi, le persone scoraggiate, i giovani che non studiano e non lavorano e cresce anche l’area del sommerso. L’incidenza dei giovani NEET dal 2008 al 2013 è in continuo aumento, il valore percentuale è incrementato di anno in anno sino a toccare la media del 29,2% contro quella del 2008 che era pari al 19,6%.
Le ore autorizzate di cassa integrazione nel 2013 in Molise sono 6 milioni, aumentate di quasi 15 punti percentuali rispetto al 2012 pari a 771.883 ore. Secondo i dati INPS questo andamento è caratterizzato da una crescita molto elevata degli interventi di CIG Ordinaria (70%), da un aumento più contenuto della CIG Straordinaria passando da 1.480.525 ore nel 2013 rispetto a 1.793.585 nei 12 mesi precedenti. Dall’elaborazione dell’Ufficio studi CISL Abruzzo Molise “M. Ciancaglini” si evince che solo le ore di CIG in deroga sono diminuite, contrassegnate da una decisa flessione pari al 65%; ma il dato è ancora influenzato dal rallentamento dei pagamenti di CIG (e mobilità in deroga) a causa della carenza di risorse.
Il settore dell’industria è il più colpito dalla crisi, ma non è migliore la situazione dell’edilizia, dell’artigianato e del commercio.
Dall’analisi è ancora difficile scorgere i segnali di una possibile ed auspicabile ripresa produttiva del Molise, e sempre più urgenti diventano le misure da adottare per favorire l’occupazione e la crescita economica del territorio.
Alla politica chiediamo segnali forti per invertire questa deriva paurosa, e a tale scopo unitariamente a CGIL e UIL Molise abbiamo presentato una piattaforma sul lavoro con proposte che rimettano al centro il tema del lavoro.

Giovanni Notaro
Segretario Generale Aggiunto

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