Centri di riabilitazione Padre Pio del Molise. Verifica su cessione ramo d’azienda

Su sollecitazione di parte del personale dipendente raccolta sia dal Vice-Presidente del Consiglio Regionale Cristiano Di Pietro che del Sindaco di Termoli Angelo Sbrocca, si è tenuto un incontro in 13 dicembre alle ore 13.30 presso la sede comunale di Termoli con gli operatori altamente specializzati della Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus impegnati nelle quattro strutture di Larino, Santa Croce di Magliano, Montenero di Bisaccia e Termoli. Alla riunione hanno preso parte anche una rappresentanza delle famiglie dei pazienti, il Sindaco di Montenero ed alcuni amministratori locali. I dipendenti hanno prodotto la documentazione attestante la cessione del ramo d’azienda della Fondazione di San Giovanni Rotondo (FG) comprensiva delle quattro strutture molisane che andrebbero a confluire in una nuova società denominata Centri di Riabilitazioni Molisani con 26 addetti. In particolare gli operatori hanno mostrato una nota del 17 novembre da cui emerge l’avvio delle procedure previste dalla legge n.428/1990 sul passaggio d’azienda e hanno esposto copia dei due verbali sindacali tenutisi rispettivamente il 2 ed il 9 dicembre a San Giovanni Rotondo (FG) con la preoccupazione che con tali incontri si sia chiuso il procedimento con conseguente ipotesi di passaggio già dal 15 dicembre prossimo. A fronte di tale rischio il personale delle quattro strutture molisane ha chiesto delucidazioni circa l’evoluzione della vertenza per sollecitare garanzie sul piano della tutela sostanziale del posto di lavoro chiedendo un intervento delle istituzioni teso a chiarire con la massima urgenza i fatti esposti. Sulla problematica, i rappresentanti istituzionali locali e regionali, dopo aver ribadito il pieno appoggio alle istanze delle famiglie dei pazienti che rivendicano la continuità di un servizio di eccellenza sul territorio difficilmente sostituibile o interscambiabile, si sono resi disponibili a seguire gli ulteriori sviluppi della vertenza esprimendo perplessità e preoccupazione per le modalità anomale con cui è stata gestita una cessione di ramo d’azienda ex.legge 428/90. Al di là degli aspetti meramente formali che potranno indurre gli operatori a tutelarsi individualmente o collettivamente per il tramite dei sindacati di categoria, è singolare che un mutamento di proprietà intervenga per mera pattuizione tra due aziende private, pur in presenza di un’attività delicata accreditata su cui sarebbe stato auspicabile un coinvolgimento delle amministrazioni locali.

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