Casalciprano, la terrazza delle Terrazze Miranda

Questo Molise non lo finisci mai di scoprirlo soprattutto quando ti dai l’aria di conoscerlo tutto e nei minimi particolari. Poi scopri che ti sei distratto o che non hai valutato in pieno il valore di una pietra viva o di un angolo di paesaggio, di una fonte o di una piccola chiesa, di una stradina o di una vigna a alberello, un oliveto secolare, un castagneto, una faggeta, un ruscello o un fiume ombreggiato. A questo pensavo quando l’altra sera sono ripartito dal piccolo, delizioso centro, che guarda dall’alto e da vicino il “fiume pazzo”, come soleva chiamare il Biferno il figlio di un traghettatore di questi parti, proprio perché imprevedibile il mutamento tra uno scorrere lento e la piena che arriva all’improvviso. Una visita veloce, sufficiente per capire l’ordine e la pulizia, il valore dei muri dipinti e del percorso di un museo all’aperto dedicato alla vita da un passato non lontano delle genti molisane. Sufficiente per ammirare un Palazzo signorile, dalle belle e ampie terrazze che ti portano a guarda la meraviglia di una piccola valle del “fiume pazzo” con il Matese a portata di mano. Bojano, infatti, è a meno di venti chilometri lontano a far sentire la voce delle sorgenti del Biferno e i profumi delle mozzarelle, straordinari bocconi, minuti contenitori di latte che ti lasciano chiudere gli occhi quando le mordi e, anche se solo per un attimo, sognare.
Molto del merito di un Casalciprano da visitare è di un ex sindaco, Franco Miranda, e tutto intero quello di un Palazzo da vedere e da gustare con il suo terrazzo dedicato alla Gelateria dei Gusti dimenticati e dei “sapori ripresi dagli antichi dolci della tradizione”, come recita un pieghevole alla portata del visitatore.  L’altro terrazzo, il più grande, parla al passato che non passa, con le vecchie cantine trasformate in sala incontro e sala degustazione dei prodotti tipici e sopra il ristorante divisi in tre ambienti che raccontano storie al pellegrino curioso o al cliente che ha prenotato per mangiare i piatti di un tempo. Una bella e grande emozione con tanti altri particolari che meriterebbero tutti di esser raccontati, ma che meritano essere lasciati alla curiosità di chi vuole fare un giorno la scoperta di un luogo, di un ambiente che richiama i restanti 135 paesi e centri storici di questo nostro Molise che, se curati e finalizzati, sono proposte straordinarie per turisti straordinari di un Molise straordinario, che solo la mancanza di attenzione può imbrattare e distruggere.  In questo senso il mio invito ai sindaci ed agli amministratori provinciali e regionali a visitare Casalciprano con la speranza di trarre spunti utili a capire le potenzialità dei propri luoghi e del Molise nel suo insieme se si applica la regola, la prima, della salvaguardia, tutela e valorizzazione del territorio.
Casalciprano, con Franco Miranda e i sindaci che l’hanno sostituito, ha la capacità di mostrare e dire che sono tante le cose da far vedere e da raccontare.

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