Campobasso/ Perimetrazione urbanistica, tormento senza fine

La storia urbanistica di Campobasso è degna di un libro giallo, pieno di passaggi incomprensibili e dal finale incerto, anzi ancora non scritto. Sono passati più di quarant’anni dal Pinao Regolatore, scritto da Corrado Beguinot, il primo, quello ‘buono’, poi stravolto ripetutamente negli anni dalla politica, con varianti a catena, deroghe ed eccezioni che ne hanno distrutto il senso ed il significato, al punto che già il secondo tentativo del professionista di dare un senso allo sviluppo cittadino fu una sorta di ‘compensazione’ senza fine degli errori che la politica aveva perpetrato nei decenni precedenti. Oramai la frittata era fatta e nessuno avrebbe potuto fare il miracolo. Si è andati avanti a tentoni con almeno due o tre amministrazioni cittadine che, soprattutto negli ultimi 15 anni, hanno di fatto aperto la strada alla cementificazione selvaggia ed irrazionale, contribuendo in maniera determinante all’abbruttimento del capoluogo regionale, che della città giardino di un tempo non ha alcuna sembianza. Questa lunga premessa per parlare di un argomento correlato, la determinazione del valore delle aree ricadenti nelle perimetrazioni dei nuclei abusivi. Questi i fatti. Dal 2013 l’uffico Tributi ha notificato avvisi di accertamento per recupero ICI per i terreni prima citati ricadenti nella cosiddetta ‘zona Lucarino’ stabilendo per la zone di recupero un valore di 80 euro/mq; poco dopo la Giunta comunale ha fatto proprio il contenuto dei verbali della competente commissione tecnica rideterminando i valori da un minimo di 8 ad un massimo di 38 euro/mq, salvo poi stabilire che in assenza di piani attuativi il valore dove essre quello minimo. L’ufficio Tributi si è adeguato applicando questo valore per il recupero ai fini ICI di detti terreni. Segue un iter burocratico non privo di ricorsi che porta, nel 2016 alla sentenza del Ctp che applicava una stima del Ctu di valutazione da 8 a 90 euro/mq. L’ultimo atto nell’agosto 2017, con la decisione della Giunta comunale di ‘tornare’ alla valutazione della commissione tecnica nella seduta del 2012, dando mandato all’ufficio Tributi di attenersi a quelli per l’accertamento ai fini IMU sui terreni in zona Lucarino. Questo balletto di decisioni, ricorsi, sentenze a dietro-front porta ad un clima di continua incertezza sull’urbanistica campobassana e, con l’utilizzo di decisioni temporanee e provvisorie, permette di perpretare la disorganica crescita ediliza; non a caso gli unici quartieri cresciuti con un senso ed un’organizzazione razionale sono quelli del Cep e di ‘Vazzieri (nel primo tratto), ideati e programmati prima che l’approssimazione divenisse il ‘dominus’ della politica. Ma tant’è, il danno è fatto nessuno sembra voler porre rimedio.
Stefano Manocchio

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