Boccardo (UIL): PA, licenziare i fannulloni, ma rinnovare subito il contratto a chi fa il proprio dovere

Proprio nel fine settimana la UILPA (categoria che associa i lavoratori e le lavoratrici delle Amministrazioni centrali dello Stato, degli Enti Pubblici, delle Agenzie, dei Corpi nazionali della sicurezza e del soccorso pubblico, delle Società, Enti ed amministrazioni di interesse pubblico o con pubbliche finalità) ha tenuto a Salerno il seminario dal titolo ‘Superiamo la Brunetta’. Al centro del dibattito anche il tema dei cosiddetti “fannulloni”, con lo slogan: ‘Sì alla valutazione, al merito, alla contrattazione’.
“È stata l’occasione per ribadire, ancora una volta, che per la UIL i dipendenti pubblici infedeli non solo assumono comportamenti indisciplinati o illegittimi, ma sono anche ladri della dignità dei milioni di dipendenti pubblici che, ogni giorno, si mettono al servizio di tutti i cittadini del nostro Paese. È giusto, dunque, sospendere i ‘fannulloni’ e, se colpevoli, licenziarli, chiedendo conto anche ai dirigenti e ai politici che non hanno vigilato.”È molto perentoria Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana: “Cacciare dal loro posto di lavoro  questi soggetti che timbrano il cartellino e se ne vanno altrove, che figurano in servizio ma fanno altro,  è un atto dovuto verso tutti gli altri dipendenti pubblici e verso tutti i cittadini che hanno il diritto a ricevere servizi di qualità dalle pubbliche amministrazioni.  Contro i fannulloni, la Uil si costituirà parte civile nei processi cui verranno sottoposti”.
“Nel nostro disastrato Molise, dove di lavoro ce n’è poco ed il reddito delle famiglie è limitato, l’impiego pubblico è stato per anni vissuto come una vera fortuna per chi riusciva ad ottenerlo ma è stato spesso utilizzato dalla politica per alimentare le clientele, per scambiare favori, per garantire un qualche privilegio. E quando non bastavano le pubbliche amministrazioni da caricare di personale talvolta in sovrannumero rispetto alle esigenze, la politica ha rivolto il proprio sguardo alle partecipate gonfiandone le dotazioni organiche. Politica sempre con la stessa attenzione a distribuire vantaggi a qualcuno a discapito dei molti e, anche nella gestione, sempre attenta a premiare i più fedeli invece che i più capaci e meritevoli. E, così stando le cose, si può mai pensare che il singolo dirigente della pubblica amministrazione avvertisse l’opportunità di intervenire su qualche fannullone per mettersi contro anche il politico di turno che proprio in quel posto l’aveva collocato?”
“Sono anch’io una pubblica dipendente – evidenzia Boccardo -e so bene quanto il lavoro è impegnativo, quanto molto spesso viene mandato avanti contando su una strumentazione obsoleta o con procedure vecchie e contorte, con un numero di dipendenti sempre più ridotto all’osso. Ma c’è sempre la premura a guardare, comunque e anzitutto, al cittadino che si rivolge alla pubblica amministrazione per far valere un proprio diritto, per veder soddisfatta un’esigenza. So bene quanti miei colleghi fanno fino in fondo il loro dovere nelle corsie degli ospedali, agli sportelli dei comuni, negli uffici periferici dello Stato, nei centri di ricerca, nelle scuole, nelle forze di sicurezza o per il soccorso. Se i servizi pubblici vengono ancora oggi garantiti, nonostante tagli e penalizzazioni, lo si deve soltanto all’abnegazione di questi lavoratori pubblici.”
È chiara la richiesta della UIL:“Proprio a questi lavoratori pubblici il Governo deve garantire la stessa solerzia (che dice di voler mettere oggi per stanare i fannulloni, anche se norme e procedure sono previste da tempo) per rinnovare i contratti di lavoro. Ognuno di questi tre milioni di lavoratori pubblici che attendono ormai da più di 6 anni di ottenere questo diritto, ha perso mediamente 3mila euro e, per i tagli subiti, ha visto ridurre i suo stipendio di circa il 10%.”
“Il blocco del turn over, poi, ha fatto il resto. Niente aumenti salariali, nessun incremento dell’occupazione nonostante i proclami del Governo, niente staffetta generazionale. Abbiamo una pubblica amministrazione, ovunque ma specialmente in Molise, che si impoverisce rendendo così difficile soddisfare la domanda di servizi efficienti che, giustamente, rivendicano tutti i cittadini.”

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