Boccardo (UIL): il futuro del Molise passa da Isernia, non occupiamocene a fasi alterne

“Non si deve smontare Isernia (come si sta facendo con la soppressione della Provincia, la sparizione della Prefettura, l’accorpamento altrove dei Tribunali, la fusione delle Camere di Commercio, lo smantellamento della Questura e dei Comandi locali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, lo spostamento dei servizi periferici dello Stato e fra poco, c’è da giurarci, dell’Inps e dell’Inail, la soppressione del Corpo forestale e della sede dei Vigili del Fuoco, e via elencando) non solo per tenere alto l’orgoglio della provincia pentra. Isernia non va smantellata per contrastare l’eventuale dilagare della malavita, del malaffare, della criminalità e per garantire la sicurezza e la qualità della vita delle persone che qui risiedono.” È durissima la posizione della UIL molisana, espressa da Tecla Boccardo che ne è leader, che richiama tutti i soggetti sociali, la politica, gli amministratori locali isernini ad un’azione raccordata che contrasti questa pericolosa deriva.
L’innovazione della Pubblica Amministrazione e l’efficacia della sua azione di promozione, regia e regolazione delle politiche di sviluppo locale, la qualità della governance territoriale e della sua azione sul territorio, costituiscono alcuni dei fattori indispensabili per il successo dell’economia del paese e dei territori del Mezzogiorno nello specifico. Qui, inoltre, non si può dimenticare come l’Amministrazione Pubblica costituisce anche la principale azienda del territorio che, come tale, finisce per gestire quantità ingenti di risorse finanziarie, che a molti fanno gola.
Il primo Rapporto al Parlamento del Servizio Anticorruzione e Trasparenza ha individuato non solo il numero, ma anche le fattispecie dei reati verso la Pubblica Amministrazione volti a impossessarsi e distrarre le risorse finanziarie pubbliche: dalle truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche all’indebita percezione di erogazioni. Il rapporto dimostra come la capacità di infiltrazione e di condizionamento della criminalità organizzata sulla pubblica amministrazione si eserciti prevalentemente a livello locale, dove la contiguità è maggiore, su quelle attività che garantiscono una maggiore redditività economica, dunque gli appalti pubblici, i finanziamenti comunitari, lo smaltimento dei rifiuti, e in quei settori (in primis quello sanitario) dove maggiormente si concentra la spesa pubblica in capo alle regioni.
Però in questa stagione – evidenzia la UIL – invece di rafforzare la funzione di controllo, si chiudono le strutture territoriali del governo nel territorio o si ridimensionano, come sta avvenendo con le Prefetture e con i Tribunali; si aboliscono organi di controllo dell’ecomafia come il Corpo forestale dello Stato; si sopprimono i servizi provinciali culturali, quelli sociali e la funzione della Polizia provinciale che controllava l’ambiente; i segretari comunali che curavano la legittimità delle delibere comunali si cancellano con un colpo di spugna; si disperdono le professionalità degli ispettori Inps, Inail e del Ministero del lavoro. Questo, in un contesto debole ed esposto come quello di Isernia, rischia di avere conseguenze pericolose.
“Il territorio di Isernia – ricorda Boccardo – è molto prossimo a realtà in cui opera una criminalità organizzata aggressiva, le correnti del malaffare passano qui vicino e se finora siamo stati toccati solo marginalmente è solo per la pochezza delle risorse su cui mettere gli occhi. Ma fra poco qui arrivano le risorse, non proprio banali, destinate alla ripresa economica, occupazionale e sociale dell’Area di Crisi. E accanto alla criminalità tentata di interessarsene ci sarà pure qualche avventuriero dell’economia, qualche prenditore che “afferra il bottino e scappa”. Ma anche le iniziative economiche, quelle positive e credibili, dovranno essere autorizzate, seguite, accompagnate, vigilate e verificate da una pubblica amministrazione efficiente e da strutture specializzate ed a ciò abilitate.”
La UIL molisana chiede retoricamente “È il momento giusto per smobilitare le forze che controllano l’ambiente e salvaguardano l’integrità del territorio? È opportuno che il coordinamento delle azioni nei casi di calamità venga portato lontano? Come farà un ufficio pubblico dislocato altrove ad occuparsi efficacemente e celermente di autorizzazioni, vigilanza, controllo? E i soggetti che monitorano, indagano, intervengono per reprimere comportamenti illegali e per garantire la sicurezza ai cittadini, in che condizioni più scomode si troveranno ad agire?”
“Al neo presidente del Consiglio regionale, il venafrano Cotugno (cui vanno gli auguri della UIL molisana) e agli altri politici ancorati a questo territorio, agli amministratori locali, a coloro che si ripromettono di candidarsi alla carica di Sindaco del comune capoluogo, la UIL chiede un impegno: facciamo in modo che non si spenga l’attenzione al problema, che di Isernia non si parli a fasi alterne ricordandocene quando c’è un fattaccio o viene attuata una dissennata “scelta politica” e poi la si dimentichi quando l’eco si è spenta. Isernia, con il suo territorio, è la frontiera dove si determina il futuro dell’intero Molise dal punto di vista economico e occupazionale, ma anche della preservazione della coesione sociale, della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, del presidio da parte dello Stato. Il Molise non può ripartire se non riparte anche il territorio pentro”.

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