Avviato confronto su reddito di cittadinanza e Piano Sociale regionale

Alla presenza degli Ambiti Territoriali di Zona, delle Province, di Cgil-Cisl-Uil, degli Istituti di Patronato, dei Sindacati dei Pensionati, del Direttore Generale dell’Asrem, dell’ANCI, delle Conferenze dei Sindaci e delle rappresentanze delle associazioni del volontariato e della promozione sociale si è svolto ieri, 14 maggio, il confronto sulla proposta di Piano Sociale Regionale 2015-2017 e sull’attivazione del Reddito Minimo di Cittadinanza così come disciplinato dalla legge di stabilità collegata al Bilancio di Previsione 2015. I diversi contributi del Partenariato, in un confronto proficuo e serrato anche con la struttura regionale, hanno implementato la proposta sul Piano Triennale Sociale segnalando la strutturazione di un sistema inclusivo innovativo che completa il riordino avviato con l’adozione della legge regionale quadro sulle politiche sociali n. 13 del 6 maggio 2014 ed il connesso Regolamento Attuativo n. 1/2015. Sul Fondo di Inclusione Sociale Attiva o Reddito Minimo il Partenariato ha condiviso in modo unanime l’ipotesi di apportare delle modifiche al Regolamento approvato con Delibera di Giunta n. 230 del 12.04.2012 collegando l’erogazione ad un percorso di integrazione attiva e disciplinando i criteri per l’importo mensile in base al numero dei componenti il nucleo familiare oltre che all’ISEE con un ruolo operativo affidato ai comuni e ai piani sociali di zona. La partecipazione ampia e convinta ha anche definito che, su proposta dell’Anci , vengano date due
settimane agli Ambiti Territoriali e al Partenariato per confrontarsi con il territorio sullo strumento impostato, decidendo quindi di inviare le osservazioni che ne deriveranno all’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Molise. Nel corso della riunione è stata altresì data notizia sulla definizione delle n. 37 intese sindacali
sottoscritte nel primo quadrimestre a tutela di 332 lavoratori nonché dello sblocco , da parte del Ministero del Lavoro, degli ammortizzatori sociali in deroga per 14 milioni di euro riferiti al completamento dei pagamenti 2014 su cui sono state avviate istruttorie tecniche tese a garantire il massimo delle risposte al maggior numero di lavoratori possibile.

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