Asl e ospedali, pagamenti ‘lumaca’: anche 4 anni di attesa per i fornitori

Dall’ultima tabella sulla stima dei tempi di pagamento aggiornata a febbraio 2015 da Assobiomedica, l’Associazione che riunisce circa 300 aziende di tecnologia biomedicale e diagnostica, che forniscono alle strutture sanitarie pubbliche attrezzature elettromedicali, strumentazioni diagnostiche, siringhe, garze, bende e altri dispositivi,emerge che occorrono tempi biblici per il pagamento dei crediti vantati.  In alcune regioni (Calabria e Molise) le aziende sono costrette ad attendere oltre 600 giorni prima di vedersi saldare la fattura. Ci sono infatti alcune imprese che aspettano anche di più, come quelle che forniscono cerotti, bisturi, lastre, flebo ed altri dispositivi all’Azienda ospedaliera Mater Domini di Catanzaro: qui i tempi di attesa toccano la soglia dei 1.527 giorni. Sempre a Catanzaro, città ‘regina’ di questa particolare classifica, i fornitori dell’Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio attendono, in media, oltre 850 giorni prima di vedersi saldare la fattura. Nonostante l’impegno degli ultimi governi che si sono succeduti negli ultimi anni, il problema del pagamento dei debiti della Pa, soprattutto in sanità, è quindi sempre vivo.  Per registrare tempi di pagamento ‘quasi’ in linea con i parametri europei bisogna spostarsi al Nord. Le imprese biomedicali che forniscono prodotti all’Asl 3 Alto Friuli aspettano in media circa 55 giorni per il pagamento delle fatture; 57 gg. di attesa è quanto registrato all’Asl 4 Medio Friuli; 62 gg. all’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna; 63 gg. all’Asl 7 Pieve di Soligo (Treviso); 67 gg. all’Azienda Ospedaliera G. Salvini di Garbagnate.Questi, in media, i tempi di attesa divisi per regione: Valle d’Aosta (94 gg.); Piemonte (232); Liguria (105); Lombardia (88); Trentino Alto Adige (83); Veneto (114); Friuli (81); Emilia Romagna (121); Toscana (165); Marche (87); Umbria (120); Abruzzo (136); Molise (610); Lazio (176); Campania (307); Basilicata (142); Puglia (181); Calabria (648); Sicilia (248); Sardegna (147).Non si può nascondere che questi ritardi comportano gravi disagi alle aziende fornitrici e di riflesso anche ai loro dipendenti.
Alfredo Magnifico

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