Realizzazione opere lungo il corso del fiume Volturno, l’on. Bonelli presenta interrogazione alla Camera. Accolta segnalazione di Terzano

Nei giorni scorsi l’on. Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera dei Deputati, ha presentato una interrogazione a risposta scritta sul progetto avviato dal Consorzio di Bonifica di Venafro per realizzare alcune opere lungo il corso del fiume Volturno, in località Pietra Bianca.

Il presidente dei Verdi ha raccolto la segnalazione del coordinatore regionale del movimento, Bartolomeo Terzano, facendo proprie le preoccupazioni di numerosi cittadini e associazioni che nei mesi scorsi hanno costituito a Venafro un comitato civico ambientalista a difesa dell’importante corso d’acqua per il quale, secondo il Comitato, l’intervento previsto dal Consorzio di Bonifica avrebbe un impatto devastante su una delle zone di maggior pregio naturalistico, paesaggistico, ambientalistico e agricolo del corso del Volturno.

Secondo quanto risulta dagli atti, infatti, il progetto prevede una serie di opere, tra cui un ponte tra le due sponde del fiume ed altri interventi, che rappresenterebbero una cementificazione che comprometterebbe non solo quel tratto di fiume ma l’equilibrio dell’intero corso d’acqua ed una delle aree fluviali più belle del Mezzogiorno. La vicenda, caratterizzata da aspetti di natura giuridica e amministrativa oggetto di richiesta formale di chiarimento da parte del Comitato sul piano della legittimità degli atti, presenta notevoli criticità anche e
soprattutto sul piano ambientale, naturalistico e paesaggistico.

E’ in particolare su questi ultimi che l’on. Bonelli ha interrogato i ministri dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Bonelli evidenzia che l’area oggetto dell’intervento ricade in parte nella Zona di Protezione Speciale (ZPS – IT8010027) denominata “Fiumi Volturno e Calore Beneventano” e nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) presente nel Medio Volturno, per la conservazione della lontra europea (Lutra lutra), entrambi siti della Rete Natura 2000, e quindi il progetto di eventuali nuove infrastrutture deve essere soggetto alla procedura e relativo parere di Valutazione d’Incidenza, ricompresa nell’ambito della
procedura di Valutazione Impatto Ambientale ai sensi del D.P.R. 357/1997 art.5 comma 4.

Inoltre il capogruppo dei Verdi fa presente altri due elementi: la localizzazione delle nuove infrastrutture previste risulterebbe in contrasto con il Piano Stralcio di Tutela Ambientale dell’ex Autorità di Bacino dei fiumi Liri- Garigliano e Volturno, recepito all’interno del sistema di pianificazione dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale che prevede il “Progetto Conservazione Zone Umide – Area Pilota Le Mortine”, adottato ai sensi del comma 1, dell’articolo 18 della legge 18 maggio 1989, n.183 e successivamente approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 aprile 2006, GU serie generale n.245
del 20 ottobre 2006; la zonizzazione del suddetto Progetto di Conservazione rimanda a specifiche discipline d’uso e divieti volte a tutelare e conservare le zone di alveo di magra o delle relative pertinenze, coincidenti in buona parte con i sistemi naturali o semi-naturali, soggetti a notevole pressione o minaccia antropica.

Pertanto Bonelli chiede se i Ministri interrogati risultano a conoscenza dei fatti e quali iniziative intendono assumere affinché siano adeguatamente valutati tutti gli impatti su habitat e specie della rete Natura 2000, fortemente minacciati dall’eventuale realizzazione degli interventi oggetto del protocollo d’intesa su iniziativa del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro (IS), e sia garantito il rigoroso rispetto delle norme di tutela sui beni e le aree sottoposte a vincolo paesistico ai sensi del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

“Aspettiamo la risposta dei ministri – commenta Bartolomeo Terzano, referente regionale dei Verdi – annunciando che abbiamo intenzione, come forza politica, di andare fino in fondo in questa battaglia.

Voglio ringraziare – conclude – il Comitato dei cittadini e le associazioni di Venafro che ci hanno segnalato la questione e ci hanno coinvolto in questa lotta a difesa, ancora una volta, di un territorio già particolarmente martoriato e maltrattato sul piano ambientale”.

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