Precari PA, Boccardo: “In Molise si continuano a intralciare le stabilizzazioni”

“A distanza di anni, ormai, ci troviamo ancora a dover fare i conti con una gestione del precariato nella pubblica amministrazione che offende la dignità dei lavoratori, limitando e calpestando le legittime aspettative di stabilizzazione di coloro che da anni sostengono pezzi importanti dei servizi pubblici, come sanità, scuola, sicurezza, gestione dei fondi europei, mercato del lavoro, formazione, ambiente, viabilità, servizi territoriali.. Insomma,  centinaia di lavoratori, spesso sconosciuti dai cittadini e dimenticati dalla politica (tranne in campagna elettorale), ma fondamentali per la garanzia dei servizi spesso essenziali per la tenuta del territorio e per la qualità della vita. Questo emerge anche dall’ultima deliberazione sul piano occupazionale della giunta Toma e fortemente contestato dal sindacato“

Così la Segretaria della Uil Molise, Tecla Boccardo.

“Ma la cosa che più ci preoccupa è che continuiamo a riscontrare un metodo generico e diffuso di non condivisione con le parti sociali rispetto alle esigenze del mondo del lavoro e delle scelte che riguardano questi lavoratori.

Ci saremmo aspettati un svolta, un nuovo modello in grado di sostenere lo sviluppo del Molise, la ripresa delle imprese  e la conseguente crescita dell’occupazione; invece assistiamo a un continuo temporeggiare e all’assenza di azioni concrete che aprano la strada a un nuovo modello di regione, in quanto quello attuale è inefficiente, superato ed evidentemente incapace di dare alla nostra terra quel cambio di marcia e quel cambiamento di cui avrebbe tanto bisogno.”

“E, continua Boccardo, un lampante esempio è rappresentato proprio dalla questione legata ai precari della regione Molise: una battaglia che la Uil porta avanti da anni, fino ad arrivare alle aule giudiziarie per la violazione di norme imperative e, nonostante il Giudice del lavoro ci abbia dato ragione, anche per la seconda volta, vediamo l’amministrazione continuare ad andare avanti, disattendendo le prescrizioni. Ovviamente andremo avanti con determinazione e non faremo sconti a nessuno: l’abbiamo detto ai tavoli di confronto e scritto nell’ennesima diffida rivolta alla Regione. Insomma, a nostro giudizio “sbagliano sapendo di sbagliare!”

Con la naturale conseguenza che si è arrivati a una sorta di “guerra tra poveri” e una classificazione tra lavoratori.

“Ricordo a me stessa, per restare sulla questione, che con il precedente governo regionale, insieme  alle altre organizzazioni sindacali, firmammo un protocollo d’intesa per l’applicazione del Decreto Madia, teso al superamento del precariato nel sistema regione, al fine di avviare le procedure consequenziali.

Ebbene, mentre in tutte le altre regioni si sta stabilizzando e molte sono in fase avanzata, da noi siamo ancora all’anno zero.”

“Ci batteremo ancora, insieme alle altre OO.SS, per l’applicazione del vigente protocollo da noi proposto e sottoscritto con il governo Frattura che sostiene tutti i precari della regione e del sistema regionale.

E la Uil continuerà a battersi contro l’ingiusta esclusione annunciata di alcuni lavoratori al processo di stabilizzazione e perché venga istituito un ulteriore elenco per tutti coloro che avevano una scadenza del contratto successiva, ma tale da far mature  il requisito dei tre anni, oltre il 31.12.2017, e per quanti l’hanno già maturata in tale scadenza nell’ambito del sistema regionale.”

“Il sindacato, precisa La Segretaria, non vuole mettersi di traverso rispetto all’azione amministrativa della PA, ma deve tutelare i lavoratori, pretendendo sempre il rispetto e la garanzia universale dei loro diritti.

E proprio per questo non condividiamo il piano occupazionale proposto dalla Regione, perché riteniamo che il decreto Madia abbia la priorità rispetto ad altre procedure assunzionali, poiché nasce proprio per il superamento del lavoro a tempo.


Conclude la sindacalista: “Non molleremo sul grande problema del precariato nella PA e proseguiremo in tutte le strade a nostra disposizione.

Non ci interessa chi guidi il governo o la regione, a noi interessa che i problemi vengano presto affrontati e risolti, seguendo i principi di uguaglianza, di pari dignità ed opportunità che le istituzioni dovrebbero garantire e promuovere piuttosto che dimenticare o peggio ancora negare. “

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