Politica/ La campagna elettorale, dal twist di Lotito ai tavoli istituzionali del centro sinistra

La campagna elettorale volge al termine e la scadenza del 25 settembre per le consultazioni politiche nazionali permette già una sintesi sui diversi modi di gestire gli appuntamenti elettorali avuti dalle coalizioni o singoli partiti. Non è sfuggito agli osservatori politici, ma in generale un po’ a tutti il ‘circuito’ di avvenimenti organizzato per l’incontro tra i candidati del centro destra, soprattutto quelli sull’uninominale e i potenziali elettori; due o tre date al giorno, visite continue del territorio e manifestazioni pubbliche o private. In particolare il candidato al Senato per il centro destra , Claudio Lotito, è stato onnipresente ed ha assunto la veste di ‘mattatore’ di varie serate, sempre seguito dall’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, anche lui impegnato nella battaglia per un posto al Senato. Il presidente della Lazio ha nei primi giorni promesso la riscossa del calcio a Campobasso che si avrebbe grazie al suo interessamento verso la locale squadra rossoblù (che, però adesso non è più quella di prima) e poi, forse per acquisire ‘molisanità’ è entrato un po’ ovunque, soprattutto in occasioni conviviali affollate. Un modo diverso da quello abituale dei politici locali: l’imprenditore laziale ha fatto i cori con i giovani e ballato il twist con gli anziani (seguito sempre da Cavaliere). Insomma lo stile ‘Lotito uno di noi’ è a tal punto entrato nella comunicazione locale che un noto personaggio facebookiano ha scritto sul social che se si fosse votato a Corpus Domini , il presidente della Lazio sarebbe salito come personaggio anche su uno degli ‘ingegni’ dei Misteri.

Ora, evitando di dare un giudizio sulla tecnica di danza, va detto che, piaccia o non piaccia, ha portato un elemento di novità, che non sappiamo se poi si tramuterà in voti o meno. Molto più sobrio Lorenzo Cesa, candidato alla Camera per la stessa coalizione, che ha girato anche lui in lungo e in largo il Molise, stringendo mani per strada, ma più spesso parlando ai tavoli di convegni o presentazioni elettorali.

Diametralmente opposto lo stile del centro sinistra, rigorosamente ‘istituzionale’: incontri con i cittadini in piazze pubbliche parlando di temi generali, ma anche appelli e manifesti (citiamo per tutti l’adesione all’appello di Slow Food per la tutela dell’Ambiente Molise) secondo lo schema tradizionale: il banchetto con i simboli di partito, gli spot elettorali, l’incontro in piazza tra la gente. Stili diversi, forse anche elettorati di riferimento diversi, ma ognuno sta facendo la sua parte. Più attiva degli altri, a sinistra, è sembrata Alessandra Salvatore a cui le motivazioni certo non mancano e neanche l’energia per far sapere un po’ a tutti come la pensa sulle tematiche di attualità nazionale. Rossella Gianfagna utilizza molto bene i media, mentre Giuseppe Cecere porta avanti con decisione e competenza le sue idee soprattutto sulle tematiche che conosce in maniera approfondita da decenni.

Alessandra Salvatore

Ancora più ‘riservati’ gli esponenti dei Cinque Stelle, per i quali certo non deve essere facile gestire ‘l’eredità’ lasciata dalla straripante vittoria delle ultime elezioni politiche, anche nei collegi regionali: sanno certamente che quel risultato non sarà replicabile, ma immaginiamo che saranno pronti ad accogliere l’onda lunga che, secondo i sondaggi, trasporterebbe i pentastellati nelle primissime posizioni al Sud, soprattutto grazie al ritorno di immagine che sta avendo Giuseppe Conte.

Gli altri partiti fanno la loro parte ricavando gli spazi che possono; ma è indubbio che la curiosità collettiva è fortemente incentrata sulle due coalizioni maggiori e sui pentsastellati.

Vedremo come andrà a finire.

Stefano Manocchio

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