Politica/ Elezioni regionali, nel centro destra la rosa dei ‘veti’

di Stefano Manocchio

Abbiamo visto come le trattative per le prossime elezioni regionali in Molise abbiano portato alla definizione di una rosa di nomi quali candidati alla presidenza per il centro sinistra, pur tra polemiche di varia natura. Vediamo adesso la situazione nel centro destra.

La coalizione sulla carta favorita (ha fatto ‘cappotto’ alle ultime politiche e governa incontrastata la Regione Molise da cinque anni) ha solo stabilito che la ‘nomination’ sarà per un politico o amministratore esperto ed è in ritardo sulla tabella di marcia, in preda ad un ‘correntismo’ interno che crea più di qualche problema. Vediamo i fatti.

Il presidente Donato Toma, vista la mancata condivisione d’intenti intorno alla sua candidatura ha operato a ‘scavalco’, cioè bypassando i regionali e cercando la trattativa nazionale, forte del fatto che sia in Lombardia che in Friuli Venezia Giulia finora sono stati riproposti i presidenti uscenti, peraltro con esito elettorale favorevole; fatto, questo, che però sta alimentando ulteriormente le divisioni interne alla coalizione. E’ circolata la notizia in base alla quale un ipotetico sondaggio nazionale darebbe tra i favoriti nell’indice di gradimento l’ex-presidente Michele Iorio, che non ha mai negato la sua volontà di voler ritentare la scalata allo scranno regionale più importante; inutile precisare che anche questa ipotesi avrebbe delle ripercussioni (e non di poco conto) all’interno dell’aggregazione dei conservatori, visto che lo stesso si è contraddistinto per un’opposizione decisa al governo Toma soprattutto per quanto attiene alla programmazione in materia sanitaria. Sempre Toma negli ultimi mesi non ha certo dialogato anche con l’eurodeputato Aldo Patriciello, al punto che il leader venafrano ha disertato il tavolo del centro destra, di recente riunitosi a Roma.

Ma non basta. In disaccordo con l’attuale governo regionale sarebbe anche il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone, che però è esponente dell’UDC, partito che ha chiarito subito la posizione partecipando al vertice romano per le regionali in Molise; presente all’incontro anche l’assessore regionale Vincenzo Niro a nome dei Popolari, anche lui dato in ipotetico disaccordo su alcuni aspetti con il presidente Toma, ma evidentemente rientrato in posizione favorevole al governo regionale, essendone parte integrante.

Tutto questo coacervo di accordi, dinieghi, veti incrociati non sarebbe grave se non vi fosse la considerazione del vero strappo che, se confermato, metterebbe in forse addirittura la vittoria elettorale, in caso contrario data come quasi certa: ci riferiamo alle voci di un ipotetico accordo tra Patriciello e il Terzo Polo, ipotesi che periodicamente viene riproposta nel gossip politico e poi accantonata. L’interessato non si esprime sull’argomento in coerenza con il passato, visto che è solito non partecipare alle ridda di voci pre elettorali e preferisce ufficializzare le sue decisioni negli ultimi giorni prima della definizione delle liste.

Al posto della rosa dei venti, cioè i nomi che dovrebbero dare la direzione, nel centro destra molisano spicca quella dei ‘veti’ incrociati.

Sperando di aver fatto chiarezza, per quanto possibile, diciamo che seguiranno certamente aggiornamenti.

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