Politica/ Elezioni regionali, il ‘nuovo’ centrodestra da Cavaliere a…Calenda

di Stefano Manocchio

Abbiamo detto dei veti incrociati nel centro destra per le ‘nomination’ a candidato presidente della Regione Molise in vista delle elezioni del 25 e 26 giugno prossimi; ed è proprio quello dei contrasti il tema frenante dell’azione politica di ambo le coalizioni, che sono per questo motivo in ritardo sulla tabella di marcia che porterà alla definizione delle liste elettorali. C’è una differenza: il centrosinistra ha adottato una soluzione salomonica, una lista di ben cinque nomi in cui scegliere quello giusto, che serve al momento a far passare in secondo piano le divergenze di vedute tra PD e Movimento Cinque Stelle, mentre il centrodestra, per far vedere di correre unito non tenta neanche questo passaggio e mira dritto alla scelta, che però non si sa quale sia.

Francesco Roberti

Tornando ai veti, l’Assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, ha posto il suo sul nome di Francesco Roberti con una decisione che ai più è apparsa scontata, visto che il presidente della Provincia di Campobasso gli avrebbe preferito il candidato di Fratelli d’Italia nella corsa alle ultime politiche. Ora Forza Italia, a cui spetterebbe la casella elettorale può prendere una delle seguenti decisioni: a) Ignorare il veto e candidare Roberti; b) Candidare Cavaliere; c) Escluderli entrambi dalla lotta per la presidenza e cedere ad altri partiti il jolly elettorale. Nel terzo caso si farebbe avanti Fratelli d’Italia, o con Michele Iorio o con Quintino Pallante.

Nicola Cavaliere

Paradossalmente questo non è il cruccio maggiore per la coalizione ‘azzurra’, stante la protesta di Aldo Patriciello che non sarebbe ancora rientrata dopo che lo stesso ha disertato il tavolo ufficiale delle trattative, tenutosi a Roma sotto il coordinamento di Claudio Lotito. E’ vero che lui, essendo europarlamentare, non avrebbe di norma interessi particolari verso le regionali, ma è ancor più vero che invece ha sempre esercitato una certa influenza con le sue liste (a Forza Italia ha sempre affiancato una civica) ed ha avuto un peso notevole e forse decisivo per l’elezione del presidente regionale.

Nelle scorse settimane si era parlato di un progetto berlusconiano d’intesa con Carlo Calenda e forse Matteo Renzi (che tutti considerano un po’ l’erede designato del Silvio nazionale); ma le condizioni di salute del leader lombardo hanno sospeso, ancor più che frenato, le tesi sull’argomento.

Patriciello era stato indicato come uno dei possibili protagonisti di questo accordo trasversale; adesso il divorzio tra Calenda e Renzi impone una pausa di riflessione, perché con una lista ridimensionata calano anche le possibilità di ottenere un certo numero di posti a Bruxelles.

Intatto sono nate due nuove formazioni politiche: ‘il Molise che vogliamo’ capitanata da Claudio Pian, che volenti o nolenti, viene considerata una costola di Orgoglio Molise, partito forse messo in cantina dopo la querelle tra Vincenzo Cotugno e Gianluca Cefaratti e ‘Molise al centro’ voluta da Michele Di Bartolomeo, figlio del compianto Gino e, quindi, erede di uno dei politici più importanti ed influenti, soprattutto della città di Campobasso.

I giochi sono ancora aperti, ovunque.

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