Politica/ Elezioni, nel centro destra le ‘variabili’ Iorio e Patriciello

di Stefano Manocchio

Per le elezioni regionali in Molise oggi è il giorno della verità, almeno pre-elettorale, cioè quello in cui si sanciranno definitivamente gli schieramenti in campo sia nel centro destra che nel centro sinistra. Va detto che nella galassia di partiti interessati, quelli ‘storici’ (che da soli fanno due terzi del risultato) sono ben collocati al loro posto, mentre si agitano ancora i cespugli, che nel caso del centro sinistra sono varie sigle e siglette, mentre dalla parte opposta sono singoli esponenti in fibrillazione.

Sulla ‘nomination’ a favore di Francesco Roberti, l’ex plenipotenziario del Molise, Michele Iorio, non ci sta. Il politico isernino ha provato in tutte le maniere e smuovendo amicizie importanti, per essere al posto del presidente della Provincia di Campobasso nella corsa allo scranno più alto contro il sindaco del capoluogo di regione, Roberto Gravina. Ora, da sconfitto, medita vendetta e sarebbe in queste ore nella capitale per chiedere (o forse chiudere) il conto a Fratelli d’Italia, minacciando di fare proseliti passando da altra parte, preferibilmente il frantumato Terzo Polo. O forse si tratta di chiedere la contropartita per rimanere, chissà.

L’on. Aldo Patriciello

‘Last but not least’ (anzi piuttosto importante direi) il cosiddetto ‘caso-Patriciello’. Il leader venafrano è ufficialmente ancora nella schiera di Forza Italia e, secondo consuetudine, non prende posizione in una contesa che ufficialmente non dovrebbe riguardarlo direttamente, visto che è europarlamentare; ma sappiamo bene che ha sempre esercitato un peso politico forte sulle elezioni regionali, o attraverso i ‘suoi candidati in Forza Italia o con la civica di riferimento che di volta in volta ha presentato alle urne elettorali. Le voci di un’adesione di Vincenzo Cotugno verso il partito berlusconiano potrebbero essere un problema, a meno che tra i due non sia tornata la pace; ma c’è un generale discorso di posizionamento in Forza Italia, un partito che vede la leadership indebolirsi all’interno di un centro destra a trazione di Fratelli d’Italia.

Patriciello potrebbe iniziare pensare di far migrare i voti altrove, in attesa di decidere quale posizione assumere in vista delle europee. Solo fantapolitica? A volte questa si è rivelata anche meno ‘fantasiosa’ della realtà. Vedremo.

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