Politica/ Elezioni, Italia Viva e la proprietà transitiva per le regionali

La politica è arte assai semplice in teoria, ma in verità affronta con semplicità problematiche complesse e a volte viceversa; e questo la rende un rompicapo agli occhi dei profani e crea motivo di attrazione verso chi la conosce. La premessa per giustificare l’immediata reazione in Molise di un evento che in linea teorica non ci dovrebbe riguardare affatto, cioè la presa di posizione di Italia Viva in vista delle prossime elezioni comunali a Genova. Il leader nazionale, Matteo Renzi, avrebbe fatto intendere di non avere alcuna intenzione di allearsi con PD e Cinque Stelle, preferendo un discorso allargato a quelli che dovrebbero essere i concorrenti, cioè il centro destra. All’indomani delle dichiarazioni, anche in Molise si è iniziato a parlare di un’ipotesi simile, visto che il partito dalle nostre parte ha addirittura rappresentanza parlamentare, con l’on. Giuseppina Occhionero. L’applicazione della proprietà transitiva elettorale è stata determinata da alcuni eventi passati: gli incontri niente affatto casuali tra il centro destra e l’on. Ettore Rosato, prima e la presenza dell’europarlamentare Aldo Patriciello alla presentazione del libro di Matteo Renzi poi. Due incontri alla luce del sole e interpretabili come cortesia istituzionale, che tuttavia da allora hanno sempre alimentato i ‘si dice’, perché la politica ci ha abituati a vedere sempre un secondo motivo d’interesse anche negli incontri istituzionali.

In altri tempi si sarebbe sgombrato subito il campo dagli eventuali equivoci, perché prima si era o di destra, o di centro o di sinistra; ma adesso che tutto è mutevole e i partiti, per usare un termine anche obsoleto ma che giova allo scopo, sono dei ‘taxi’, anche gli accordi sono similari cioè a tutto campo. Niente di nuovo sotto il sole, quindi, anche perché praticamente ad ogni tornata elettorale si assiste ad aggregazioni quantomeno insolite; la ‘politica dei due forni’ non è prerogativa solo di qualche sigla centrista e Italia Viva potrebbe applicarla ovunque sul territorio nazionale.

Senza voler scomodare l’alta letteratura nazionale ed il sommo poeta, potremmo immaginare che Renzi possa venire in Molise a dire: “Aldo, vorrei che tu, Donato ed io…”, anche se sostituire con i partiti Guido Cavalcanti forse è esagerato. Naturalmente il discorso non può essere limitato all’accordo con il leader di Forza Italia e il presidente della Giunta Regionale, ma dovrà vedere partecipi anche Lega e Fratelli d’Italia e, quindi, si complica. Ma non basta, perché se così fosse, sarebbe ancora troppo facile e quindi lontano dalla politica stessa; della partita adesso vorrà essere anche Michele Iorio, che lo ha già detto e che non si esclude dalla eventuale terna dei candidati alle prossime regionali per una posizione di vertice. Personalmente continuo a pensare che forse insisterà maggiormente per la candidatura parlamentare, perché ogni opinionista ha le sue fissazioni o sensazioni.

Il tempo per verificare quanto detto certo non manca: staremo a vedere.

Stefano Manocchio

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