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Petraroia: no alla socializzazione di impresa, si alla politiche del lavoro

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Si esce dalla crisi con investimenti europei sulla crescita attivando i 300 miliardi di risorse straordinarie promesse dal Presidente Juncker all’atto della sua elezione. Ad oggi l’Unione Europea ha avviato un primo intervento per 8 miliardi di euro su cui è importante che l’Italia si faccia trovare pronta. Si esce dalla crisi se il Governo vara un piano straordinario per il Mezzogiorno e per le aree interne e svantaggiate come il Molise, stanziando risorse per incentivare la crescita economica, l’occupazione e lo sviluppo locale.
All’interno di scelte strategiche europee e nazionali che rilanciano gli investimenti produttivi, il lavoro ed i consumi, si potrà candidare il Molise ad intercettare i benefici delle scelte della FIAT – FCA, della TELECOM, dell’ENEL, dell’ANAS, delle Ferrovie dello Stato e degli operatori privati attratti da agevolazioni finanziarie e da incentivi allo sviluppo locale.
La Regione Molise come ha fatto correttamente ieri in occasione dell’incontro presso l’Unità di Crisi del Ministero dello Sviluppo sulla vertenza GAM, ha sollecitato l’avvio delle procedure per l’attivazione dei benefici riservati alle aree di crisi industriale complessa con un Accordo di Programma specifico in cui siano inseriti gli interventi agevolativi in favore del reimpiego dei lavoratori dell’ITTIERRE, della GAM e dell’indotto metalmeccanico. Dal Verbale di riunione emerge la convergenza del Ministero, della Regione e dei Sindacati Nazionali e Locali, su questo percorso che mira attraverso i fondi straordinari del Ministero del Lavoro a sostenere la ricollocazione ed il reimpiego dei lavoratori delle filiere in crisi del tessile, dell’avicolo e del metalmeccanico.
Le Politiche Attive del Lavoro mirano a prendere in carico le persone in mobilità e in cassa integrazione per verificare insieme a ciascuno di loro ogni orientamento, opportunità e possibilità di ricollocazione lavorativa, non necessariamente nella precedente occupazione e non escludendo l’autoimpiego, la cooperazione, l’impresa artigiana, lo studio professionale o qualsiasi altra tipologia produttiva.
La proposta è molto complessa e non sempre viene riportata correttamente come è capitato per l’incontro promosso informalmente dal Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Brasiello, con parte dei dipendenti ITTIERRE insieme a Sviluppo Italia, Agenzia Molise Lavoro, Finmolise, ANCI, Camera di Commercio e organizzazioni cooperative.
Le Politiche Attive del Lavoro sostenute dal JOBS ACT (legge n.183/2014) e dai connessi decreti attuativi emanati o in via di emanazione intendono emulare l’esempio della Germania che si sta sperimentando in Italia con i giovani fino a 29 anni coinvolti dal Piano Garanzia Giovani dell’Unione Europea. In cosa consiste? Nella presa in carico individuale di ogni lavoratore a partire da quelli delle aziende in crisi per effettuare la profilazione e attivare ogni percorso di reimpiego utilizzando i diversi strumenti di incentivi, di orientamento professionale e di riqualificazione professionale. Nelle aree di crisi industriali complesse ci sono fondi straordinari nazionali che migliorano le possibilità di ricollocazione lavorativa individuale, implementando le dotazioni finanziarie e offrendo opportunità aggiuntive a ciascun dipendente coinvolto dalle crisi delle filiere produttive.
Questa strada molto complessa ho illustrato ai lavoratori ITTIERRE e poco ha a che fare con le ricostruzioni approssimate e riportate in modo errato dagli organi di informazione.
Non mi sono mai permesso, non l’ho fatto il 21 ad Isernia e non appartiene alla mia esperienza di vita approcciare crisi drammatiche con proposte lontane dalla cultura molisana e tecnicamente difficili da mettere in pratica.

Michele Petraroia

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